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Lombardia, 8 marzo, Aldrovandi: donne maggiormente vittime di reati

Elisabetta Aldrovandi


La Garante regionale: ‘Percorsi di uguaglianza e inclusione rappresentano una strada verso una società più equa’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

In occasione della ricorrenza dell’8 marzo, oltre a ricordare le battaglie vinte dalle donne e per le donne nel corso degli anni e che portano a ben sperare sul raggiungimento di un’uguaglianza concreta e reale, è altresì necessario ricordare che vi sono determinati reati che vedono come principali vittime le donne.

I dati relativi alla regione Lombardia e forniti dal Ministro dell’interno, per il periodo gennaio/ottobre 2021, parlano chiaro: le donne che hanno denunciato atti persecutori sono state 1168 a fronte di 412 uomini.

Le donne che hanno segnalato maltrattamenti in famiglia sono state 2114 a fronte di 462 uomini, mentre le donne che hanno denunciato violenza sessuale sono state 619 a fronte di 72 uomini.

È senza dubbio vero che esiste una certa ritrosia da parte del mondo maschile a denunciare certi tipi di delitti, ma il ‘gap’ è talmente evidente che può essere spiegato solo riconoscendo che le donne sono maggiormente vittime di reati caratterizzati da abusi e prevaricazioni di natura fisica e psicologica, e ciò perché persiste ancora, seppure in misura decisamente inferiore al passato, quella mentalità che considera la donna come un oggetto da possedere e non come una persona da amare.

La cultura del rispetto è fondamentale, e intraprendere percorsi di uguaglianza e inclusione rappresenta una strada verso una società più equa, in cui il valore di ciascuno non dipenda dal genere sessuale di appartenenza, ma dal fatto di appartenere al genere umano.

Lo afferma Elisabetta Aldrovandi, Garante per la tutela delle vittime di reato di Regione Lombardia.

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