Un viaggio tra vittimismo e luoghi comuni
I bambini, nella loro spontaneità, chiedono molto spesso perché e lui, anche se era già adulto, non aveva ancora perso questa sana abitudine.
Un giorno, per gioco, volle divertirsi a polemizzare in Facebook, andando a stuzzicare, dentro di sé, senza mai rispondere veramente, tutti i luoghi comuni che, via via, incontrava sfogliando nella sua home.
Per amore di sintesi riporterò, di volta in volta, i luoghi comuni e le sue successive risposte interiori, chiamando A i primi e B le seconde.
A: Non esistono più i principi azzurri!
B: Guarda che i principi azzurri si sposavano le principesse, sicura di meritartene uno?
A: I migranti sono un pericolo perché non hanno rispetto per noi italiani!
B: Ti dispiacerebbe prendere un quaderno e fare la lista di tutti gli italiani che ti hanno fatto soffrire nella tua vita, di tutti gli italiani che non ti rispettano e che non ti hanno rispettato in passato e poi, semmai, farci sapere chi minaccia di più i tuoi stati d’animo?
A: Non esistono più le donne di una volta!
B: Giusto! Siccome tu, più di una volta, non ce la fai, sarebbe il caso di resuscitarne qualcuna che si accontenti!
A: Non esistono più gli uomini di una volta, quelli che ti aprivano la portiera dell’auto, che ti facevano il baciamano, quelli che ti portavano un fiore tutti i giorni, quelli che, quelli che, quelli che…
B Eccone un’altra che si crede una principessa!
A: I giovani d’oggi non hanno più rispetto per nessuno!
B: Ma pensa! Lo diceva Socrate più di duemila anni or sono e lo dicevano pure i tuoi nonni quando il giovane eri tu!
A: Chi non mi ama non mi merita!
B: Non è che il problema, piuttosto, è che sia davvero impossibile amare una persona con un caratteraccio come il tuo?
A: La prossima volta mi donerò in sposa solo ad un uomo bello, ricco e fedele!
B: Ecco! E convinciti pure che, con le prime due qualità, non sarà tentato da nessun’altra migliore di te!
A: Basta! Non mi fido più di nessuno, se non di me stesso/a!
B: Se fino ad ora hai sbagliato a fidarti di tutti prova a farti una domandina. Sia mai che sia proprio tu la persona a cui dovresti dare poco affidamento?
A: Basta! Io a quella gente non ci penso proprio più! Meglio perderla che trovarla!
B: Se non ci pensi più perché continui a scrivere che non ci pensi più?
A: Voglio una persona che mi ami per ciò che sono!
B: Davvero? E che cosa sei? Dicci, dicci, che cosa sei?
A: Ci sono donne che se le vanno a cercare!
B: Il guaio per loro è che, a te, ti incontrano senza averti cercato!
A: Chi è pulito dentro non teme di guardarmi in faccia!
B: Certo che no, solo che sta bene attento a non avvicinarsi a te per non sporcarsi.
A: Le persone vere si riconoscono dai fatti non dalle parole!
B: E allora perché scrivi, anziché fare i fatti?
A: Non capisce un accidente nessuno? Sono tutte pecore!
B: Ma pensa! Lo sai, vero, che quelli che ti leggono ti hanno già etichettato in un gregge?! Quell’altro gregge, certo, ma pur sempre un gruppo di pecore, seppure di colore diverso!
A: Io sono diverso! Non sono come tutti gli altri!
B: Davvero? E dimmi, dal momento che dicono tutti la stessa cosa dove sarebbe la differenza?
Divertito ma, al tempo stesso, stanco di tutte quelle lamentele esternate con vuoto vittimismo, spense il cellulare e si mise in cammino per riflettere ancora un po’ su quanto letto.
Come un bambino tornò ai suoi perché.
Cercano eroi ed eroine ma non sanno fare altro che pretendere dagli altri l’eroismo, senza essere coscienti che, nella Vita, qualunque ricchezza, occorre guadagnarsela e sudarsela. Perché sono così ignari di se stessi? Hanno mai visto un principe che corteggia una lamentosa? Hanno mai visto una principessa che si innamora di un prepotente invadente?
Prima di accusare chiunque di mancanza di rispetto, sanno davvero cosa sia il rispetto e hanno realmente verificato che non siano loro stessi, per primi, ad essere irrispettosi? Perché si soffermano solo su alcuni dettagli e non guardano invece le cose da ogni prospettiva, a partire principalmente da se stessi? Perché vogliono dagli altri ciò che per primi non sono disposti a dare?
Si domandò, infine, se non fosse, per lui, una perdita inutile di tempo soffermarsi a sfogliare la home ogni tanto.
Si convinse che se avesse continuato a giocare a smontare, pezzo per pezzo, ogni citazione, sarebbe stato un valido esercizio, ogni tanto, giusto qualche minuto, non di più, per aprire la mente e allargare le vedute. Non tanto per giudicare gli scriventi, quanto, invece, per non perdere l’abitudine di sondare la mente per scoprirne paradossi e contraddizioni.
Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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