Olio su tavola, cm.94×58
… oltre l’Orizzonte, la linea delle labbra del cielo, che, assetate, ogni tramonto “ingoiano” l’immensa distesa del mare al calar della sera… è là che si ritira col suo carico dei ricordi, Apollo, il solitario dio solare… la Numinosa Figura dagli sfortunati amori che, il “desio d’Infinito” d’ogni essere mortale, erede seriale di piccoli, infinitesimali frammenti di un Tempo Sempiterno, ha immaginato come incarnazione antropomorfa dell’Astro Diurno, il “cursore” infuocato ed interminabile dispensatore di luce e calore… primaria energia, impulso che, dall’Origine, dà vita all’azione degli Elementi.
Come un bimbo che ritorna a rovistare nel polveroso solaio della casa natia, per ricongiungere passato e presente… torna Apollo alla sua Isola, col suo carico di ricordi… ed espressioni “racimolate” dal mondo degli uomini, che egli solo è capace di eternare… “le buone cose di pessimo gusto”, oppure “le pessime realizzazioni imbonite da presentazioni pompose”…
Lo scandire monotono, imperturbabile di “Kronos”, fa anche di lui un accumulatore ormai seriale di progetti e architetture rovinose o incomplete nelle ideali realizzazioni e ancora, ancora, ancora, cataloga, raccoglie anche tutti gli innumerevoli volti degli uomini animati dal Desiderio, espressioni che ha intravisto nel pullulare di quel “formicaio” umano nel fare luce, passando sul suo carro infuocato… maschere che hanno “agito” bene e altre male, quasi sempre condizionandone altre, con imperativi molto spesso intercambiabili, generatori di eventi che muovono forzando, trascinando la storia… ma… inconsapevoli del fatto che non hanno intaccato minimamente il disegno imperscrutabile del Fato.
Scarica ogni sera il suo fardello… lui, il governatore del Giorno che, puntuale rinasce, atteso e guardato per prima dall’Aurora…
Nel pensiero… nel desiderio di ogni uomo di Amore e di Libertà, ogni ricordo preso ad ogni giorno del mondo, può eternarsi in quella luce, in quel diario dove tutto è regolato dallo scandire di quel Tempo inafferrabile… che si spera essere invece “Kairos”… ed ogni espressione sia armonica e non come rappresentazione sospesa, “pietrificata” nella sua facoltà di animazione… ed ogni “cosa” non sia soltanto un “cimelio” disposto ordinatamente nei giardini dell’Isola Solare…
E… muto si fa l’Animo, da sempre non contraccambiato, ma perdutamente innamorato dell’Eternità; attendendo che, ad ogni quotidiano rincasare del Nume, possa entrare nel suo generale inventario, quella parte anche se minima di un laborioso o… eroico giorno… del nostro giorno, sintesi di quel “dopo”, capace di completare, con la propria parte mancante del disegno, umano, mortale, almeno… un’idea dignitosa di Futuro.
Autore Vincenzo Cacace
Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.
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