L’ISIS, cioè l’organizzazione terroristica nota come “Stato Islamico” (e per questo chiamato anche IS, acronimo di “Islamic State”), continua a seminare orrore e panico nel mondo arabo come in quello occidentale. Negli ultimi giorni le notizie della sua espansione, tramite gruppi di miliziani affiliati all’ISIS, in Libia e la pubblicazione di un video in cui 21 prigionieri egiziani vengono decapitati ha portato a nuove e ulteriori preoccupazioni sulle capacità e le potenzialità del gruppo islamista, anche perchè questa volta ha tremare è anche l’Italia: ” siamo a sud di Roma”, hanno minacciato nel filmato i membri del califfato.
Anche questa volta il l’Isis ha deciso di mostrare al mondo la sua forza per attrarre e fortificare i suoi fedeli, ma anche la sua feroce violenza per incutere paura al mondo occidentale. La dinamica dei loro video è sempre la stessa, ma questa volta ciò che colpisce è il numero di persone condannate a morire, ben 21 di origine egiziana con la colpa di essere cristiani. Ma questa volta l’ambientazione non è il deserto, ma una lunga spiaggia, le cui acque si sono tinte del sangue di innocenti. L’Isis è riuscito attraverso i suoi miliziani a spostarsi dalle loro roccaforti cioè Siria e Iraq ed è arrivato in Africa, in Libia. I 21 cristiani, provenienti dal governatorato di Minya, nell’Egitto centrale, erano stati rapiti a Capodanno nella città di Sirte. Sempre secondo la direttrice di Site, nel nuovo video è contenuta anche la frase: «Avete buttato il corpo di Osama Bin Laden in mare, mischieremo il suo sangue con il vostro», a commento di immagini in cui si vede il mare insanguinato con i corpi degli egiziani copti decapitati. A pronunciarlo sarebbe un miliziano , il quale sembra parlare inglese con accento nordamericano.
Il governo egiziano ha dichiarato sette giorni di lutto. Ma il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è dichiarato pronto a combattere per difendere il suo popolo. Infatti sono già iniziati i raid egiziani che hanno lo scopo di colpire e distruggere le roccaforti ed i punti di appoggio che L’Isis ha creato in Libia. Sono state colpite Derna, la città dell’est della Libia dove lo Stato islamico ha creato un “Califfato”, Bengasi e Sirte. L’Esercito libico ha fatto sapere che nei raid su Derna e Sirte sono stati uccisi 64 combattenti dell’Isis, tra cui “tre dei loro leader”. Il presidente egiziano però si è rivolto anche alla comunità internazionale affinchè si assumi le “proprie responsabilità” e prenda “misure contro le postazioni” dell’Isis e delle altre formazioni terroristiche in Libia” che “rappresentano una minaccia chiara per la sicurezza e la pace internazionali”.
Anche il Presidente italiano Matteo Renzi ha avuto un lungo colloquio telefonico nel quale ha espresso il proprio cordoglio per la tragedia, ma ha ribadito che per l’Italia non è il momento per intervenire militarmente .Sulla Libia, ha detto il premier, occorre “saggezza, prudenza e senso della situazione. La vicenda è problematica, la seguiamo con grande preoccupazione e attenzione, ma non si passi dall’indifferenza totale all’isteria e a una reazione irragionevole”. E proprio per affrontare il problema, soprattutto alla luce degli sbarchi che stanno avvenendo a Lampedusa in queste ore, ma anche tenendo conto della minaccia diretta che l’Isis a rivolto all’Italia ed a Roma, in quanto sede e simbolo della cristianità nel mondo, il Ministro dell’interno Angelino Alfano ha annullato tutti gli impegni ed ha convocato un riunione al Viminale per capire quali strategie adottare.
Monica De Lucia
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.