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L’ipocrisia del pensiero positivo



Le pratiche poco pratiche per risolvere i problemi

Non sono un demonizzatore del pensiero positivo e di certo può essere utile in talune circostanze.

Il problema si pone quando viene usato in modo fanatico e senza il supporto di quegli approfondimenti necessari allo scopo di imparare a discernere, a capire quando sia realmente utile e quando, invece, possa diventare gravemente dannoso.

È il caso, per esempio, della pratica Ho’oponopono con le sue affermazioni per ogni evenienza spiacevole, perfino la più drammatica: mi dispiace, grazie, perdonami, ti amo.

Un concentrato di pensieri sparsi i quali sicuramente daranno da riflettere e che si presteranno per amabili conversazioni in famiglia e con gli amici.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.

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