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Lino Guanciale e Francesca Cavallin nominati “Ambassador 2017”

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Lino Guanciale e Francesca Cavallin


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Il Premio ‘Penisola Sorrentina Arturo Esposito’ nomina “Ambassador 2017” i due noti volti televisivi

Riceviamo e pubblichiamo.

Ogni fine anno la direzione artistica del Premio ‘Penisola Sorrentina Arturo Esposito’, kermesse di cultura e spettacolo di rilievo nazionale inserita tra i grandi eventi della Regione Campania, nomina due Ambassador dell’anno, un personaggio maschile ed uno femminile, sulla base dei consensi, delle segnalazioni della critica, del gradimento ottenuto tra i personaggi che si sono resi protagonisti del prestigioso Premio nazionale riservato ai protagonisti della cultura e della televisione.

Ad essere incoronati della palma di “Ambassador 2017” sono due attori del piccolo schermo: Francesca Cavallin, premiata nel 2013 e dal 2014 giurata della rassegna, e Lino Guanciale, il re delle fiction, protagonista di serie di successo come Che Dio ci aiuti, Non dirlo al mio capo, ma soprattutto La porta rossa, insieme con Gabriella Pession.

Francesca Cavallin per la RAI ha interpretato il ruolo di Bianca, moglie di Lele, interpretato da Giulio Scarpati, nella serie fortunata Un medico in famiglia oltre ad essere stata protagonista, insieme con Luca Zingaretti, della serie dedicata ad Adriano Olivetti e quest’anno aver riscosso grande successo nel ruolo di Pina nella fiction Di padre in figlia.

Dichiara l’attore nativo di Avezzano ma ormai di casa a Trieste:

Ci vorrà un po’ di tempo ma vedremo la seconda stagione. A maggio si parte, Carlo Lucarelli e gli autori stanno lavorando ad una serie che sia ancora più avvincente della prima.

A tracciare il profilo di Lino Guanciale è Francesca Cavallin, componente della Giuria di qualità diretta da Mario Esposito:

Lino è un attore completo.
Un attore di prosa, di cinema, di televisione.

È un uomo straordinario che da molti anni fa un lavoro eccellente nelle scuole e contribuisce ad avvicinare i nostri ragazzi alla recitazione, al teatro, alla prosa, ma soprattutto al valore profondissimo del nostro lavoro.

Dando alle giovani generazioni il senso straordinario del nostro Paese e del suo patrimonio artistico-culturale.