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Lettere dal Futuro – Inviata all’11/11/1981

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1/5 – La vita è un soffio

Soltanto adesso, in questo mio presente, ho capito che a bussare alla mia porta, sei proprio tu, dall’alto dei tuoi meravigliosi cinque anni.

Nel tempo in cui stai vivendo, so bene che l’oggetto di cui hai più timore, quasi paura, è la valigia.

Non averne, non più. È soltanto una scatola grande in pelle marrone, con la maniglia curva e consunta, posta al centro; al centro della tua giovane vita.

Guardala, osservala, toccala quanto vuoi e quando puoi; oggi, proprio quest’oggetto, ti lascia crescere; nel tuo domani, questa stessa identica scatola, con la grande maniglia curva e consunta al centro, o meglio, il ricordo vivido che avrai di lei, farà crescere altri che verranno attraverso di te, dopo di te e che sarai deputato ad accudire.

Hai bussato alla mia porta, e soltanto dopo mesi, forse anni, ho compreso che si trattava di te; già proprio tu!

Non ho ancora aperto l’uscio dietro il quale sei adesso. Anche se ho più di quarant’anni, rispetto a te, probabilmente la paura e l’insicurezza nell’incontrarti, mi soverchiano.

So che hai dei sogni, dei desideri; non mi è dato rivelarti oggi, quello che riuscirai a fare, ma posso certamente suggerirti di attingere forza e coraggio da chi ti sta più vicino.

Lei sarà la tua colonna spirituale per molto del tuo tempo; il vostro legame è autentico e inossidabile; resta nella sua Luce e non ti smarrirai!

Anche se non lo riconosci, tu, oggi, sei molto più vicino alla Verità, di quanto non lo sia io. Ciò che mi distingue da te, è soltanto un diverso grado di consapevolezza, che attraverso un costante ciclo di intuizioni, acquisirai nel giusto tempo.

La tua presenza dietro l’uscio della mia porta, mi sta conducendo per sentieri spirituali, che credevo di aver rimosso, dalla mia ormai labile e claudicante Memoria.

Il sole tra le foglie, lo ricordi? O meglio, ti viene in mente?

Ci passi ore ad osservarlo, seduto sulle radici degli alberi del giardino di zia Angela.

Avverti che Dio ti guarda, ti parla, ti istruisce; ci giochi e ti senti bene, molto bene.

È un momento in cui non pensi al tuo papà, distante chilometri di neve e freddo da te, e ti lasci cullare dal Gran Papà, che ti infonde Amore nel tuo corpo piccino, risvegliando il tuo Spirito fanciullo, proveniente dall’altra parte del cielo, che i tuoi occhi non sono ancora in grado di vedere, o forse sì.

Non so se riuscirò ad aprire la porta che ci divide, ma è pur vero che finalmente, adesso, ho deciso di parlarti.

E lo farò con l’unico modo che conosco: scrivendoti.

Non hai bisogno di saper leggere; queste parole le ascolterai dalla mia voce, che te le sussurrerà direttamente al cuore, attraverso cui capirai che non sei solo.

Quando accadrà che ti parlerò, come adesso, noterai il potenziamento di un raggio di sole, che scorgerai dalla finestra o magari per strada; o il fruscio del vento che ti passa accanto, oppure il cinguettio di qualche uccello che ti vola sul capo, anche se d’inverno; percepirai un odore, un profumo, una sensazione di conforto.

Quando ti capiterà tutto questo, sorridi, e io da qui, capirò che il mio amore ti è arrivato, proprio come in questo momento.

La prima lettera per te è così pronta per partire, ma prima di congedarmi e di imbucarti questo sentiero di parole fuori tempo, è necessario che io ti ricordi la prima regola che mi è stata impartita e che tu apprenderai a breve da nonna Eufemia:

La vita è un soffio, un soffio che dura giusto il tempo di affacciarti alla finestra e rientrare.

Non temere, avrai tempo per sedimentarla dentro di te. Per adesso, visto che siamo entrambi in autunno, osserva le foglie ingiallite a forma di cappello, cadere dalla chioma dei platani, col cestino di semi, a mo’ di mongolfiera.

Osservala e gustala la natura che ti circonda; attraverso di lei, il Gran Papà ti parla.

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".