Staccatasi dall’Eternità dello Spirito, l’anima pura inizia il suo viaggio nella materia.
Consapevole della sua missione, ella, per ordine divino e nel rispetto delle leggi che governano l’Universo, va incontro all’esperienza terrena. Molteplici gli stimoli; innumerevoli gli impulsi con cui dovrà raffrontarsi, eppure, quella piccola scintilla divina, ha consapevolmente deciso di intraprendere il viaggio.
Quale, in realtà il fine? Resta questo un misterico segreto, che soltanto a pochi è dato sapere e conoscere. E qui, proprio in questo preciso punto, appare la figura dell’eletto.
Di anima in anima; esperienza per esperienza, l’eletto, percorre i sentieri del mondo.
In origine, puro e benevolo come latte di madre; nel corso dei tempi e delle epoche, l’eletto si nutre del mondo e di ciò che la natura gli infonde e gli pone sul proprio cammino, al fine di risvegliarlo dal torpore ingannevole della materia, che è l’unico mezzo che gli consente di progredire. La sua mutazione è in atto.
Poi, come un lampo fulmineo, l’intuizione si amplifica e si estende e sovvertendo le leggi umane del tempo e dello spazio la dimensione spirituale lo richiama a sé, pur lasciandolo ancora legato alla materia.
Anime fraterne gli consegnano il “metodo” e lo conducono al passaggio: oltrepassata la porta di quel tempio di conoscenza, non tornerà più indietro, perché né potrà, né vorrà.
“Spiriti Divini” che mai si incarnarono, perché prescelti da Colui che non ha nome, forgeranno la sua armatura, rendendolo pronto per affrontare le tante battaglie del mondo, ma in particolar modo, per la più terribile: quella contro se stesso; a causa del “demone” dell’inquietudine che si è liberato dalle catene degli spiriti bassi e che in lui si è rifugiato, attraverso le maglie del dubbio, sobillandolo per ogni “limite” eretto da questo assurdo, indispensabile mondo.
Nessuna raccomandazione, nessun consiglio, nessuna certezza da parte dei maestri: soltanto simboli e criptici messaggi, da decodificare per mezzo dell’intuizione.
Le sue armi: la spada della conoscenza e la Rosa d’Oriente; null’altro serve all’eletto, per compiere la sua missione divina, nell’umano.
Da ogni immagine che incontreranno i suoi occhi trarrà una visione; dalla stessa visione, prenderà forma e origine il simbolo del momento; all’interno di esso si celano i pezzi di verità celati da Madre Natura, per ordine di quel Dio, che di pura luce vive; che puro spirito effonde; che dalle tenebre e nelle tenebre, trae paradossalmente il suo perpetuo fulgore.
Le dimensioni si estendono e si installano simultaneamente in un preciso ordine; sotto la vigenza di leggi che, soltanto nella “matrix spirituale”, possono essere comprese, decodificate e applicate.
L’eletto si apre così all’intuizione, al lavoro sulla propria coscienza, ai fini della conoscenza consapevole; egli è chiamato alla comprensione dell’umano divenire, ma finalizzato in realtà all’apprendimento della dimensione dello spirito, nella massima estensione possibile, piegando così le leggi che governano la materia, lo spazio e il tempo.
Nell’ora della conoscenza spirituale, tutto è presente; tutto è fulgido e chiaro, senza ombre né veli oscuri; tutto appartiene al Tutto.
Nulla si rivela; nulla si disvela, perché tutto è.
La Rosa d’Oriente assurge al suo ruolo di stato di perfettibilità dell’anima, anelando per l’eletto, il suo ritorno allo spirito primordiale.
La Divina Volontà si compie: la ruota karmica gira sotto l’occhio attento del Cosmo Vivente; adesso tocca alla morte, adesso tocca alla vita.
Spiriti affini decidono di inviare anime ad incarnarsi: per l’aurea legge degli opposti e dei contrapposti, vittima e carnefice, amico e nemico, chiaro e scuro, mutano le loro vestigia, e orientandosi verso il ritorno, acquisiscono l’esperienza umana e, per ordine divino, tornano ad amarsi secondo le leggi dell’Universo.
Ma chi è l’eletto in tutto ciò?
L’Uomo che perdona il male della sua materia e si eleva al puro spirito, nella pienezza dell’Amore.
Il microcosmo che si riflette nel macrocosmo e produce un riverbero dello stesso, traendo origine, dal vibrato intuitivo dell’Universo di Dio.
Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".