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Legge di riforma della cooperazione

Camera dei Deputati


La Camera approva Legge di riforma della cooperazione, che torna nuovamente al Senato

La Camera dei Deputati ha approvato, con 251 voti favorevoli, 2 contrari e 72 astensioni, la riforma della cooperazione allo sviluppo. Il testo torna ora al Senato che l’aveva già approvato in prima lettura.

La Riforma dovrebbe essere approvata definitivamente entro breve, ammesso se ne riesca a programmarne la discussione.

A favore delle nuove norme sulla cooperazione si sono espressi la maggioranza del Governo Renzi (Pd – Ncd – Sc – Cd) e Forza Italia. I deputati M5S e Sel, invece, si sono astenuti; la Lega, invece, non ha partecipato al voto.

Rispetto al testo approvato dal Senato c’è una novità: l’introduzione di un intero articolo ex novo, l’articolo 22, che richiede anche l’aggiunta di un nuovo Capo V, che permette l’uso della Cassa Depositi e Prestiti SPA come banca di sviluppo per promuovere le iniziative di finanza per lo sviluppo. Per sovvenzionare i progetti di cooperazione la Cdp potrà utilizzare anche ai depositi postali.

Sono state invece  bocciate le varie proposte di modifica presentate dalle opposizioni. Alcune proposte del Movimento 5 Stelle non hanno trovato una maggioranza in aula, sebbene avessero aggregato i voti di Sinistra Ecologia e Libertà e Forza Italia.

La proposta più dirompente e prontamente bocciata concerneva la cancellazione della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri (“e della Cooperazione” come reciterà la nuova denominazione del Ministero).

SEL, invece, ha visto bocciato un emendamento volto a considerare il peace building, cioè quella serie di processi e quelle attività coinvolte nella risoluzione dei conflitti armati per stabilire una pace sostenibile ed assicurare la protezione di diritti umani fondamentali, tra le attività prioritarie della Cooperazione.

La maggioranza respinge, infine, la proposta della Lega Nord di aggiungere nel testo della legge il contrasto all’immigrazione clandestina e alla tratta degli esseri umani e il Carroccio, per esprimere il proprio dissenso, al momento del voto finale lascia l’aula.

Autore Vincenzo Marino Cerrato

Vincenzo Marino Cerrato, giornalista pubblicista, avvocato, esperto di politica.

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