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Legalità e lotta criminalità Lombardia: corso per Ordini professionali

Consiglio regionale della Lombardia


Al via il progetto di sensibilizzazione e formazione rivolto agli Ordini professionali organizzato dal Consiglio Regionale e dal Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Questa mattina l’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli ha ospitato il convegno di presentazione del corso di specializzazione e perfezionamento ‘Il ruolo degli ordini professionali nel contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia’, organizzato dalla Commissione Speciale Antimafia, Anticorruzione, Trasparenza e Legalità del Consiglio Regionale e dal Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza, e rivolto agli iscritti degli Ordini degli Avvocati, dei Commercialisti e dei Notai della Lombardia.
Nel corso dell’evento sono stati illustrati gli obiettivi e i principali contenuti dell’iniziativa formativa, che ha lo scopo di fornire un quadro conoscitivo delle tecniche di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia e degli strumenti normativi previsti per cogliere i relativi segnali di rischio, nonché per sviluppare una proficua collaborazione tra professionisti e Istituzioni preposte al contrasto del fenomeno, focalizzando l’attenzione sulle conseguenze connesse alla contiguità tra imprese, professioni e organizzazioni criminali e sugli strumenti a disposizione degli Ordini professionali per poter denunciare o segnalare i tentativi di infiltrazione, anche mediante indicazioni utili per l’applicazione degli adempimenti collaborativi previsti dalla normativa di prevenzione.

Gli incontri si svolgeranno dal 6 maggio al 24 giugno presso le sedi dell’Aula Magna del Tribunale di Milano e dell’Università Statale nonché dell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli.

L’attività didattica è strutturata in sette giornate di studio nel corso delle quali si alterneranno, quali docenti, autorevoli e qualificati rappresentanti della Magistratura di Milano e di Brescia, professori universitari, Ufficiali della Guardia di Finanza e funzionari della Prefettura del capoluogo lombardo.

Dopo i saluti introduttivi di Letizia Moratti, Vice Presidente della Regione, è intervenuta la Presidente della Commissione Speciale Antimafia Monica Forte, che ha evidenziato:

Con questo progetto si configura uno sforzo ampio per dare risposta a una duplice esigenza: da un lato quella delle imprese e dei soggetti economici di avere maggiori e più qualificate occasioni di scambio con le Istituzioni, avendo i Professionisti a cui si affidano la possibilità di accedere ad interlocutori che negli anni hanno costituito una rete di prevenzione e di contrasto tra le più avanzate del Paese; dall’altro quella di trasferire e far circolare esperienze, idee e buone pratiche, coltivando l’ambizione di avvicinare altri segmenti di società al movimento antimafia e alle sue articolazioni civili ed Istituzionali.

Il progetto è nato dallo sviluppo del lavoro fatto con una stagista dell’Università Statale di Milano all’interno della Commissione Antimafia regionale. Un progetto che mi auguro possa crescere, estendersi ad altri soggetti ed ordini ed essere replicato in altre regioni italiane.

La conoscenza è il primo strumento di contrasto alle mafie e nel solco di questo insegnamento tentiamo di operare.

Successivamente il Comandante Regionale Lombardia Generale di Divisione Stefano Screpanti ha esposto i principali temi che saranno approfonditi nei sette moduli formativi affidati, quali docenti, a ufficiali della Guardia di Finanza: dalle linee d’azione seguite dal Corpo nel contrasto alla criminalità economica, che nel 2020, in Lombardia, hanno portato a scoprire fenomeni di riciclaggio e autoriciclaggio per oltre 503 milioni di euro, con la denuncia di 426 soggetti, nonché a svolgere accertamenti patrimoniali antimafia nei confronti di 600 persone fisiche e 127 persone giuridiche, individuando patrimoni illeciti per 219 milioni di euro, di cui 80 già sequestrati e 31 confiscati, all’analisi di casi concreti di contiguità fra criminalità organizzata, professionisti e imprese, all’esame dei presidi normativi antiriciclaggio e delle modalità con cui vengono svolte le ispezioni in materia, per concludere con la responsabilità amministrativa degli enti in caso di fatti costituenti reato.

Il Procuratore Aggiunto e Coordinatrice della D.D.A. di Milano Alessandra Dolci ha spiegato che le investigazioni condotte negli ultimi anni danno conto del ruolo fondamentale assunto da taluni professionisti nell’espansione mafiosa nell’economia legale.

In particolare, i professionisti rappresentano, da un lato, le linee di connessione con il mondo dell’imprenditoria, della politica e delle istituzioni e, dall’altro, mettendo le proprie specifiche competenze al servizio del sodalizio, ne favoriscono e rafforzano il potere economico.

I giudici di legittimità in numerosi arresti giurisprudenziali hanno tracciato il discrimine tra attività professionale lecita e attività illecita. In particolare, la Suprema Corte ha stigmatizzato il passaggio dei professionisti dal ruolo di ‘consiglieri’ a ‘consigliori’ con quel che ne consegue in termini di responsabilità penale a titolo di concorso esterno nell’associazione mafiosa, di partecipazione piena nell’ipotesi in cui sia riscontrato lo stabile inserimento del professionista nel sodalizio, ovvero nei reati fine aggravati dall’agevolazione mafiosa.

Il Presidente della Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano Fabio Roia ha evidenziato come il ricorso allo strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali non solo abbia registrato un forte aumento statistico, anche grazie all’affinamento ed all’innovazione delle tecniche istruttorie, ma abbia anche visto consolidarsi lo spostamento dell’area di intervento dalla criminalità comune e organizzata a quella di tipo economico.

Inoltre, con riferimento alle misure di prevenzione patrimoniali, ha sottolineato come la Sezione abbia, da sempre, applicato la misura dell’Amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche, ai sensi dell’art. 34 del Codice Antimafia, anche al fine di salvaguardare l’attività di impresa e migliorare i modelli di organizzazione aziendale. In tal modo, sono state sanate grosse realtà imprenditoriali infiltrate da fenomeni di criminalità mafiosa, frode fiscale, riciclaggio e caporalato.

La Coordinatrice dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università Statale di Milano Mariele Merlati ha sottolineato l’impegno profuso dal centro di ricerca, a partire dal 2013, anno della sua fondazione, nell’ambito dei progetti di terza missione dell’Università, nella convinzione dell’importanza per l’istituzione universitaria di affiancare a didattica e ricerca una attenta opera di diffusione di conoscenze al di fuori del contesto accademico, in costante interazione con la società e le istituzioni pubbliche e private.

In questo quadro l’Osservatorio sulla criminalità organizzata ha, negli anni, collaborato con continuità con enti come, innanzitutto, proprio la regione Lombardia, e il Comune di Milano, ma anche con le forze dell’Ordine, le Associazioni e altre importanti Università italiane e straniere. La professoressa Merlati ha infine delineato i principali contenuti delle tre giornate di formazione affidate all’ Università.

A conclusione della giornata, il Prefetto di Milano Renato Saccone ha rimarcato l’importanza di un approccio coeso e multidisciplinare da parte di tutte le istituzioni chiamate a dare il proprio contributo al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nell’economia legale del paese e, in modo particolare, della Lombardia, che ne rappresenta il centro nevralgico per eccellenza.

Solo mettendo a sistema le specifiche competenze e attivando ogni utile sinergia tra soggetti pubblici e professionisti, associazioni di categoria e parti sociali, è infatti possibile cogliere tempestivamente la continua evoluzione del modus operandi delle mafie e intervenire di conseguenza, già con gli strumenti a disposizione, tra cui, per quanto riguarda specificamente le Prefetture, le interdittive antimafia, per interrompere l’inquinamento del mercato.

In un contesto come quello attuale, in cui la città di Milano e la Lombardia riceveranno ingenti contributi statali connessi all’attuazione del PNRR è fondamentale che tutti facciano la propria parte affinché i progetti finanziati vengano realizzati in un contesto di piena legalità, comprensiva anche degli aspetti più strettamente connessi al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, e a tal fine il corso oggi presentato rappresenta una preziosa possibilità per rafforzare le conoscenze e la consapevolezza nei professionisti del ruolo fondamentale che possono giocare nella lotta alla criminalità organizzata.

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