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‘Le statue movibili’ al Teatro Sannazaro

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In scena il 7 e 8 maggio

Riceviamo e pubblichiamo.

Il 7 maggio, ore 21:00, e l’8 maggio, ore 18:00, presso il Teatro Sannazaro, via Chiaia, 157, Napoli, andrà in scena ‘Le statue movibili da Antonio Petito, libero adattamento di Lello Serao, con Nunzia Schiano, Ciro Esposito, Biagio Musella, Raffaele Parisi, Daniela Ioia, Niko Mucci e Ciro Pellegrino. Musiche Niko Mucci e Luca Toller, scene a cura degli allievi dell’Accademia di Belle Arti, diretti da Tonino di Ronza, costumi Annamaria Morelli,  regia Lello Serao. Una Produzione Teatri Associati di Napoli, Libera Scena Ensamble.

Il testo de “Le Statue movibili”, attribuito ad Antonio Petito, è uno dei tanti tasselli che hanno segnato il percorso della cosiddetta “mutazione”, ovvero l’inarrestabile processo che terminerà con Scarpetta e che vede la definitiva affermazione del “Felice” a dispetto della storica maschera di Pulcinella, che per secoli aveva segnato le scene.

La sensazione, in questo testo, è che siamo ancora in una fase interlocutoria di questo processo; Felice è un giovane scanzonato studente e Pulcinella ancora un servitore scaltro, capace di risolvere, con le sue trovate, le disgrazie a cui la miseria e la costante mancanza di denaro condanna i due. Lo spirito è quello allegro e vivace che regna nelle case degli studenti squattrinati, per i quali l’amore, il gioco, il divertimento e il mangiare a sbafo costituiscono le uniche preoccupazioni della giornata.

Questo spirito allegro resta tale anche quando le faccende si complicano, anche quando la scoperta dell’inganno presuppone la punizione da parte degli adulti. Questi due mondi, quello bambino di Felice e Pulcinella e quello adulto dei proprietari di casa e dei parenti, non si incontrano mai, se non per artifici che servono ad arrivare ad un finale conciliante, ma le differenze restano e resteranno in barba alle promesse e alle buone intenzioni.

Nei dettagli, dalla scena ai costumi, questa distanza è palese, da un lato la miseria a cui fa da contrappunto la gioia spensierata, dall’altro lo sfarzo manifesto segno di solidità economica ma anche di arroganza e presunzione.

La trasparenza dei comportamenti, l’inganno evidente, la manifesta volontà di trasgressione sono sottolineati e ancor più evidenziati dalla scenografia che progredisce verso trasparenze in cui l’interno e l’esterno si fondono fino a quando la città invade l’interno casa.
Il testo lascia spazio alla creatività e all’improvvisazione degli attori con reinvenzioni che ci derivano dall’enorme patrimonio che dal Maccus arriva fino ai giorni nostri e che non disdegna puntate anche nel quotidiano più recente.

Teatro Sannazzaro, via Chiaia 157, Napoli
Info e prenotazioni 081 411723 – 081 418824

Orario botteghino: 10:00 – 20:00
Cel. 335 5282808 – 338 6866078
Mail: info@teatrosannazaro.it

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