L’Intuizione di una Donna è più vicina alla verità della certezza di un Uomo.
Rudyard Kipling
Presso l’opinione pubblica profana, e anche nelle menti di non pochi fratelli massoni di scarsa preparazione storica e teoretica sui fondamenti dell’Esoterismo e della stessa Tradizione libero-muratoria, sia in Italia che altrove, vige la falsa nozione che le “Donne” non siano ammesse in Massoneria.
Oppure che la loro ammissione sia consentita solo in Comunioni e Obbedienze “irregolari e spurie”, mentre l’autentica “ortodossia” latomistica non consentirebbe, per presunte ragioni spirituali, la commistione partecipativa tra maschi e femmine nelle logge.
Ora, a parte il fatto che non esistono una “ortodossia” e una “regolarità” massoniche e che chi le cita o le sussume ai propri ragionamenti di fatto confonde la Massoneria – scuola di libero pensiero, eterodossia ed eresia feconda – con qualche Chiesa o Confessione dogmatica, alle origini della Libera Muratoria moderna le Donne hanno avuto un ruolo importantissimo e, in età contemporanea, dalla fine del Settecento ad oggi tale ruolo si è anche amplificato.
La Massoneria è una scuola iniziatica. Entrarvi a far parte vuol dire cominciare un cammino per la crescita propria e, di conseguenza, contribuire alla crescita della società umana. Dunque, le ragioni per entrare in Massoneria sono e restano personali.
Diversamente da quanto spesso si sente dire, la donna può entrare in Massoneria senza che ciò sia in contraddizione con gli insegnamenti iniziatici. Formalmente può entrare a farvi parte dal 1893, da quando Maria Deraismes e Georges Martin diedero vita all’Ordine massonico Le Droit Humain proprio per permettere l’uguaglianza dell’uomo e della donna sulla base di chiari e inconfutabili fondamenti esoterici.
I due crearono, così, la prima struttura che avrebbe accolto donne e uomini, indistintamente, pur nel rispetto della qualità morale ed etica che si richiede a chi bene intenda il Progresso dell’Umanità, che è lo scopo centrale del lavoro massonico.
Maria Deraismes istruì ai valori massonici un primo gruppo di donne che rientrano tra le fondatrici dell’Ordine e poi numerose altre. Tutte erano intellettuali, scrittrici, giornaliste, benefattrici impegnate in opere di carità ancora oggi visibili, insegnanti, educatrici, filosofe e artiste.
Ognuna protagonista nel proprio campo, dimostravano insieme l’altissimo valore della ricerca spirituale che avevano nel cuore e con la quale hanno dato impulso alla crescita di un Ordine internazionale che, pur cambiando nei suoi oltre cento anni di storia per far fronte al mutare dei tempi, ha saputo mantenere l’impronta dal profondo carattere etico e morale per l’instaurazione di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza nel mondo.
Ciò non vuol dire che per entrare in Massoneria occorra possedere doti fuori dal comune. Molte di queste illustri figure hanno infatti sviluppato le loro qualità personali dopo aver ricevuto l’Iniziazione.
La Massoneria risveglia le virtù sopite dell’essere umano e tutti noi possiamo migliorare a tal punto da trovare una nostra centratura interiore stabile e diventare punto di riferimento per gli altri.
Soprattutto, questo processo di risveglio della coscienza avviene nella modalità meno invasiva nel pieno rispetto delle personalità individuali, anzi, esaltandole, ma in maniera non egotica.
Nel parlare del ruolo delle donne nella Massoneria, si è messo in evidenza come questa istituzione sia sempre apparsa come un luogo di riflessione esclusivamente maschile.
Pur definendosi come
un percorso personale, di tipo esoterico ed iniziatico, che ha come scopo il perfezionamento di chi lo compie
la Massoneria si prefigge il miglioramento dell’individuo come premessa di quello di tutta la patria e dell’intera umanità: elementi condivisi, nelle richieste e nelle azioni, da molte donne, la cui posizione all’interno dell’Istituzione è sempre stata complessa e controversa.
La Libera Muratoria in Italia è divisa in varie obbedienze che fanno riferimento a differenti organizzazioni massoniche nel mondo e a diversi rituali. Le due più grandi sono: il Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani, che pur non ammettendo le donne, prevede delle forme di associazione miste chiamate ‘Stella d’Oriente’, e la Gran Loggia d’Italia Palazzo Vitelleschi, l’unica Obbedienza che accetta e ammette le donne all’interno delle proprie Officine senza alcuna forma di separazione: esse possono percorrere e percorrono la piramide massonica sino a qualunque livello.
Nel dibattito che si è svolse nel convegno di Cagliari, ‘Iside Svelata – L’iniziazione delle Donne’, nel 2011 in rappresentanza dell’Obbedienza, prese la parola il Sovrano Gran Commendatore, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia Palazzo Vitelleschi, Luigi Pruneti il quale ricordò:
Anche nella nostra Istituzione, per secoli, fu vietato l’ingresso alle donne, ma la loro presenza sta crescendo e molte di loro rivestono ruoli di grande importanza. D’altronde non può definirsi universale un’associazione, come è la Massoneria, se poi discrimina per il sesso.
Qualche secolo fa era forse ovvio il divieto di consentire loro l’ingresso in Massoneria, giacché la donna non era libera, ma sottoposta alla tutela paterna o maritale; da tempo, però, le cose sono cambiate e se il femminile ha potenzialità e aspirazioni identiche al maschile è assurdo negargli la possibilità di una crescita iniziatica.
Inoltre, spesso ed erroneamente, veniva invocata anche una motivazione esoterica fondata sul carattere solare, cioè maschile, dell’iniziazione, atteggiamento che permane tutt’ora nella massoneria di influenza anglosassone di vietare l’ingresso al gentil sesso.
Ritengo che la Massoneria sia tradizionale e non tradizionalista, modalità che spesso sconfina in atteggiamenti pregiudiziali, completamente agli antipodi della nostra comunione.
L’esclusione delle donne, dunque, come esempio di tradizionalismo, di quella forma mentis che tende, per inerzia, a conservare tutto, anche gli aspetti più esteriori che si sono modellati in virtù dei periodi storici e che, mai come in quest’ultimo periodo, andrebbero rivisti.
Fortunatamente, anche se lentamente, c’è un’inversione di tendenza e, sempre più spesso, il dualismo uomo – donna sta lasciando spazio all’unicità dell’individuo, andando oltre l’appartenenza di genere, focalizzando l’attenzione sull’essenza della persona piuttosto che sul “sesso”.
Resta un dato di fatto, le donne che entrano nella Massoneria, oltre a condividerne valori e principi, hanno una maggiore attenzione e sono più sensibili all’aspetto iniziatico – esoterico: far parte di un’istituzione che per secoli è stata loro vietata e ha rappresentato un vero tabù e questo costituisce un altro aspetto di particolare attrazione e conquista.
La realtà è che la Massoneria e i suoi valori universali tendono al miglioramento dell’Uomo inteso nella sua accezione più ampia, dove tutti sono, anzi, devono, essere chiamati a partecipare, senza alcuna forma di discriminazione, affinché ciascuno possa dare un contributo alla crescita ed al progresso individuale e sociale della collettività.
Concludo questa mia riflessione con una citazione di Lydia Genzardi contenuta in un articolo apparso nel Catena Journal, n.12, 1969 dal titolo ‘Presenza attiva della donna nella società e nella Massoneria’:
Fra tutte le associazioni create dagli uomini, ritengo che la donna possa trovare piena comprensione e collaborazione nell’attuare questi ideali proprio e soltanto nella Massoneria.
La Massoneria è progressiva, quindi aspira a creare un mondo sociale migliore il suo triplice scopo è l’unione, il perfezionamento e la felicità dell’umanità.
Se per perfezionamento si intende quello maschile e femminile, come la particolare obbedienza a cui abbiamo l’onore di appartenere intende, quale altra associazione può essere più congeniale di questa?
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.