… la danza ti avvicina al divino!
Continuiamo il nostro viaggio nel mondo della Tammurriata.
Come ho spiegato nei mesi scorsi le origini di questa sensualissima danza sono molto antiche e affondano le loro radici nelle culture precristiane, nonostante questa tesi non sia abbracciata da più di uno studioso, è singolare ritrovare nella storia dell’arte diversi riferimenti a questa espressione coreutica rivolta alle divinità orientali prima e greco-romane dopo.
Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per esempio, sono conservati alcuni piccoli affreschi e mosaici rappresentanti suonatori di tamburo e danzatori. È un mosaico in particolare, ritrovato nella villa di Cicerone a Pompei, che desta maggior interesse. Sono raffigurati artisti ambulanti con tanto di tammorra doppio flauto e cembali che tanto ricordano le castagnette indispensabile per la nostra Tammurriata.
Non è difficile rivedere la stessa scena ai giorni nostri in qualche festa devozionale. Partecipo fervidamente alle feste popolari, studiando il ballo degli anziani e l’evoluzione praticata dai giovani confrontando spesso le mie conoscenze con i protagonisti stessi detentori della “Tradizione”. Nei miei lunghi pellegrinaggi nei luoghi di devozione ho avuto modo di conoscere diversi stili di ballo sul tamburo e li ho racchiusi in una mia personale classificazione che vedremo il mese prossimo.
L’articolo è tratto da ‘Tammurriata. Riti e Miti di una Sirena Millenaria’ di Cosimo Alberti, Valtrend Editore.
Autore Cosimo Alberti
Cosimo Alberti, attore con la tammorra, cantante, esperto di danze popolari e docente in seminari su balli della tradizione campana.