Home Rubriche L'angolo del naturalista (curioso) L’Azzeruolo (Crataegus azarolus L.)

L’Azzeruolo (Crataegus azarolus L.)

3336
Azzeruolo


Download PDF

L’Azzeruolo è una pianta a portamento arbustivo o arboreo, con chioma compatta e poco espansa. Come alberello varia dai 3 agli 8 metri, fusto eretto o sinuoso e contorto, ramificato dalla base. Corteccia bruno grigiastra, liscia o rugosa, screpolata con l’età.
Le foglie sono semplici, decidue alterne, romboidali o triangolari con 3-5 lobi a margine arrotondato o poco dentato. Di solito viene facilmente confuso con il biancospino.
I fiori a 5 petali biancastri sono riuniti in infiorescenze a corimbo.

Azzeruolo

Il frutto, in realtà, è, un falso frutto, chiamato azzeruola, un pomo di colore variabile giallastro-rossastro che contiene 3/5 semi. Fioritura maggio giugno. È originario del sud europeo, Africa settentrionale, Asia minore. È una specie rustica a lenta crescita, una pianta eliofila, sensibile al gelo. Predilige i pendii collinari, in buona esposizione nella fascia climatica della roverella e del leccio su substrato argilloso o calcareo. Come altre rosacee è soggetta a varie avversità provocate da organismi animali e vegetali. I frutti hanno sapore gradevole, dolce acidulo e contengono principi attivi ad azione cardiotonica, ipotensiva.

Glossario
Corimbo: fiori disposti sullo stesso piano, ma con peduncoli che partono da livelli diversi.
Falso frutto: peculiarità delle rosacee i cui frutti non derivano dall’ingrossamento e modificazione dell’ovario, ma da altre parti del fiore. Pere, mele, susine sono tutti falsi frutti.

Azzeruolo

Autore Antonio Ceglie

Antonio Ceglie, curioso appassionato di erbe e piante spontanee, quelle che la gente di solito e sbrigativamente, chiama "erbacce". Curatore per ExPartibus di una rubrica, non specialistica, relativa a questi "compagni di vita", le piante appunto, con cui conviviamo da migliaia di anni, senza, per questo, conoscerle veramente. Anche se non mi illudo di essere un divulgatore brillante, cercherò piuttosto, me lo auguro, di solleticare la curiosità del potenziale lettore interessato, offrendogli qualche spunto di carattere storico, culinario, o sanitario relativo alle piante stesse.