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Lazio, Zingaretti politiche attive e di sviluppo per uscire dalla crisi

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'Un ponte per il lavoro'


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Entra nel vivo il piano del Lazio da 245 milioni di euro

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Si è svolto questa mattina, 16 luglio, il convegno ‘Un ponte per il lavoro’ in cui si sono confrontanti rappresentanti istituzionali, del sindacato, delle organizzazioni datoriali e esperti in materia di politiche del lavoro.

L’evento, organizzato dall’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio con il supporto di Lazio Innova, ha avuto come obiettivo quello di approfondire le dinamiche in corso nel mondo del lavoro e di affrontare – in un incontro pubblico – le strategie più adeguate in risposta alla crisi innescata dalla pandemia.

Da parte sua il Lazio ha già stanziato, a febbraio scorso, 245 milioni di euro per un Piano di Politiche Attive del lavoro definito assieme a 23 parti sociali e che si compone di 21 diversi interventi. Questi sono dedicati soprattutto alle categorie rimaste più colpite dalla crisi a partire dai giovani alle donne ai disoccupati e alle imprese in difficoltà.

Ha dichiarato in un video messaggio il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti:

È questo il momento di dare una forte accelerazione sul rinnovamento delle politiche per il lavoro, rovesciando lo squilibrio storico tra quelle attive e quelle passive così come previsto nel Piano concordato con le parti sociali e con le categorie, che ringrazio per l’impegno e per lo spirito costruttivo.

Noi come Regione, abbiamo deciso di aumentare decisamente le risorse rispetto a quanto fatto fino a ora. Infatti, complessivamente, per le politiche del lavoro, oltre ai 245 milioni impegnate nel Patto Politiche Attive del Lavoro, prevediamo un investimento pari a oltre 500 mln di euro nella nuova programmazione che si andranno a sommare a altri investimenti strutturali.

In questo modo diamo risposte concrete alle cittadine e ai cittadini della nostra regione che non hanno lavoro, a coloro che non ce l’avevano prima del Covid e ora vedono ridotte le speranze di trovarlo o a coloro che l’hanno perso durante la crisi.

In particolare, alle donne e ai giovani, che hanno pagato più di tutti gli effetti della crisi causata dalla pandemia. Serve uno sforzo straordinario. Non solo in termini di risorse, ma anche in termini di innovazione. Noi ci siamo e continueremo a fare la nostra parte per far ripartire il Lazio e il Paese.

Quattro misure sono state avviate: il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori, l’integrazione del Fondo nuove competenze per la formazione e riqualificazione del personale delle piccole imprese, programmi di formazione e inserimento occupazionale per giovani sotto i 29 anni e l’accompagnamento al lavoro per disoccupati ultratrentenni.

Altre tre azioni, tramite la pubblicazione di avvisi pubblici, saranno presto attivate, a cominciare dalla misura dedicata alle donne vittime di violenza, al pacchetto anti-crisi per le imprese e agli incentivi per il patto generazionale, per i quali sono in corso approfondimenti con le parti sociali.

Il convegno, in particolare, ha permesso di fare il punto sull’attuazione del Piano e di creare un’occasione di confronto sulle azioni e politiche da adottare per permettere una ripresa economica e occupazionale solida e che non lasci indietro nessuno.

Quattro le tavole rotonde che sono state organizzate sui seguenti temi: ‘Come allineare la domanda e l’offerta di lavoro’; ‘I servizi del lavoro per le politiche attive’; ‘Innovazione e lavoro: una strada percorribile’ e ‘Investire sulle persone e sulle competenze’.

Per l’Assessore al lavoro, Claudio Di Berardino:

La necessaria revisione del modello di sviluppo deve corrispondere alla costruzione di più solide basi in materia di diritti, di pari opportunità e di dignità del lavoro. In altre parole la ripresa economica e occupazionale deve essere accompagnata da un salto culturale, da una crescita positiva sia per i lavoratori che per le imprese.