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Lavoro Toscana confronto su politiche attive e ammortizzatori sociali

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Le richieste avanzate dall’Assessore Nardini al Ministro Catalfo durante la riunione della IX Commissione della Conferenza Stato Regioni

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Sbloccare le risorse residue per gli ammortizzatori in deroga, che le Regioni hanno facoltà di destinare ad azioni di politica attiva del lavoro, rifinanziamento e sblocco dei residui per le aree di crisi complessa, necessità di avviare una riflessione congiunta sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sul rilancio delle politiche attive anche attraverso una governance Stato – Regioni, superamento delle criticità emerse rispetto al fondo nuove competenze: sono queste le principali richieste avanzate da Alessandra Nardini al Ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso della riunione della IX Commissione della Conferenza Stato Regioni, di cui l’Assessora della Giunta toscana è coordinatrice nazionale.

Commenta Nardini:

Abbiamo apprezzato molto la disponibilità della Ministra a confrontarsi con le Regioni, facendosi carico di molte delle nostre richieste e sollecitazioni, convenendo sull’importante ruolo che le Regioni hanno rispetto a queste materie e, quindi, sul nostro necessario coinvolgimento.

A conferma di questo abbiamo già fissato un ulteriore incontro, che si svolgerà la prossima settimana per parlare del rilancio delle politiche attive del lavoro. In generale il clima è stato improntato al dialogo e alla collaborazione.

Si ritiene indispensabile mettere rapidamente in campo tutte le risorse disponibili per realizzare programmi di sostegno all’occupazione, alla ricollocazione e supporto economico, rivolto a quanti stanno duramente soffrendo gli effetti della crisi.

Particolare attenzione va posta a tutto ciò che è in grado di assicurare il sostegno al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori e di operare, al contempo, al completamento dei piani di recupero occupazionale.

Tra gli impegni c’è anche quello di avviare una riflessione congiunta sulla riforma degli ammortizzatori sociali, per assicurare una maggiore rispondenza degli strumenti alle istanze dei territori e un migliore raccordo tra politiche passive e politiche attive, di competenza regionale.

Proprio rispetto al rilancio delle politiche attive per il lavoro si parte dal fatto che nella legge di Bilancio sono previste risorse importanti, che ci auguriamo siano incrementate anche grazie alle opportunità offerte dal Recovery Fund, in vista di una riforma che tenda ad adottare misure di accompagnamento più estese, e che condizioni il sussidio a politiche concrete di attivazione, formazione e riqualificazione.

In questo quadro, anche a partire dalla valutazione dell’esperienza fin qui maturata in materia con il reddito di cittadinanza e l’assegno di ricollocazione, è necessario attivare da subito un tavolo tecnico per far sì che si arrivi ad una definizione chiara di misure, interventi e regole, mantenendo il necessario margine di flessibilità richiesto dalle specificità territoriali, sotto il coordinamento del livello centrale.

Il modello di riferimento potrebbe essere quello di un Piano Nazionale di Politiche attive che preveda una governance condivisa Stato Regioni e che definisca così una cornice unitaria di prestazioni, calibrate in base al profilo di utenza, donne, giovani, disoccupati di lunga durata, e all’altro, aprendo anche a specificità regionali in una cornice di regole condivise.

Riguardo alla gestione del Fondo Nuove Competenze, rispetto alla quale permangono alcune criticità espresse dalle Regioni, abbiamo chiesto di prevedere quote di ripartizioni finanziarie regionali che ne consentano così un miglior utilizzo nelle situazioni di crisi gestite a livello regionale.

Dal confronto tra le parti è emersa, dunque, la necessità di tavoli di lavoro congiunti, Stato e Regioni, sia in materia di riforma degli ammortizzatori sociali che di rilancio di politiche attive.

L’ottica è quella di avere strumenti che consentano il sostegno al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori insieme a percorsi di formazione mirati alla loro ricollocazione nel più breve tempo possibile.