Schiboni: ‘Un nuovo servizio all’insegna dell’inclusione’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.
La Lingua dei segni, LIS, entra nei Centri dell’Impiego, CPI, della regione Lazio. Il servizio va ad arricchire l’offerta dei CPI, creando, di fatto, un ponte tra le persone non udenti e l’esterno, con un occhio di riguardo al mondo del lavoro.
Si tratta di un progetto sperimentale che avrà durata biennale e punta a facilitare i colloqui di un’utenza che finora non aveva grandi possibilità di accesso autonomo alle prestazioni erogate dai CPI.
L’utente prenderà appuntamento compilando una semplice richiesta di prenotazione e svolgerà il primo colloquio in remoto tramite la piattaforma Teams, dialogando con l’operatore attraverso l’interprete.
Un eventuale secondo colloquio potrà essere svolto anche in presenza, sempre con le stesse modalità, prenotazione su form apposito e traduzione simultanea attraverso supporto digitale.
Per facilitare l’accesso al servizio e darne adeguata informazione agli utenti, sono stati realizzati due video che illustrano il progetto e le caratteristiche che saranno disponibili sulle piattaforme web già nelle prossime ore.
L’Assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione e alla Ricerca e Merito, Giuseppe Schiboni, dichiara:
Si tratta di un progetto in cui crediamo moltissimo e che rientra nel piano di potenziamento dei centri dell’impiego della nostra regione.
L’inclusione passa per ‘abbattimento di tutte le barriere e per una concreta e reale accessibilità ai servizi che anche grazie a questo strumento intendiamo attuare.
Diamo il via a una fase di sperimentazione a conclusione della quale, valutati gli esiti, investiremo ulteriori risorse per rendere il servizio LIS strutturale, perché non lasciare indietro nessuno è un obbligo morale di ogni società e, soprattutto, è la priorità che la Giunta regionale del Lazio sotto la guida del presidente Rocca sta perseguendo.
Questo nuovo servizio di interpretariato arricchisce il nostro impegno per una regione sempre più universalistica ed equa, in grado di dare risposte a tutti i cittadini a partire dall’abbattimento delle barriere linguistiche nell’accesso ai servizi nel mondo del lavoro e sul territorio.