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L’autunno massonico

1959
Autunno massonico


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Nel mese del Passaggio
nel difficile varco fra i mondi
l’augurio di custodire
mentre il buio avanza
la memoria della luce…
Rosa Carrotti

Il significato dell’equinozio d’autunno per chi percorre un cammino iniziatico è l’attivazione di un nuovo ciclo di crescita. Quando diventiamo silenziosi e riposiamo stiamo lasciando emergere la nostra visione più ampia.

Mentre le giornate si accorciano e le notti si allungano, affrontiamo la nostra stessa oscurità interiore per preparare la nascita della luce interiore, celebrata in occasione del solstizio d’inverno.

Nel caos della vita quotidiana, fatta di traffico, impegni, stress e appuntamenti, concediamo a noi stessi del tempo per rimanere in silenzio, ascoltando ciò che sta cercando di emergere dentro di noi.

Noi Massoni siamo fortunati perché abbiamo un posto meraviglioso dove poter svolgere questa riflessione: il Tempio. Sediamoci, meditiamo, assaporiamone la bellezza, godiamoci l’atmosfera che ci regala ogni volta, guardiamolo sempre con occhi nuovi, ogni volta scopriremo che ci accoglie per poi indirizzarci verso un cammino nuovo, fatto di rinascita.

La Natura cambia sotto i nostri occhi, coinvolgendo tutti i nostri sensi, con i suoi nuovi profumi e con la quiete che ha preso il posto dell’allegria dell’estate. Il ciclo produttivo e riproduttivo è concluso, le foglie cominciano ad ingiallire e gli animali iniziano a fare provviste in previsione dell’arrivo dei mesi freddi.

I frutti cadono dagli alberi, abbandonano i loro involucri, mentre i semi vengono selezionati per essere consumati o conservati; più tardi saranno piantati nella terra affinché il ciclo riprenda. Il lavoro di separazione e di cernita che avviene in natura non riguarda unicamente la vegetazione, ma interessa anche i Massoni.

Come il frutto si separa dall’albero e il seme dal frutto, così l’anima si stacca dal corpo.

Il corpo corrisponde all’involucro, l’anima al seme che viene piantato in alto e il giorno in cui sarà maturo il frutto rappresentato dal Massone non dovrà cadere in terra come il seme di una pianta, ma protrarsi verso il Cielo.

L’autunno è il periodo in cui deve avvenire il distacco di cui parla Ermete Trismegisto quando dice:

Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità

che significa dividere lo spirituale dal materiale.

Durante l’autunno tale processo di scissione, che è una legge della vita, si realizza in tutta la natura per preparare la nuova vita ed è esattamente quello che dovrebbe accadere in ogni Loggia.

Ecco, quindi, che cosa dobbiamo imparare durante il solstizio autunnale: la selezione, il discernimento, l’apprendere a dividere il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva. E la causa di tutti i malumori all’interno della Loggia è proprio la mancanza della capacità di discernimento.

Il bene e il male sono così strettamente uniti che non li si può allontanare prematuramente senza provocare lacerazioni. L’arte di separare i contrari è la più difficile che ci sia; ed è in natura che gli Iniziati si sono inspirati ad essa. Non è facile separare la noce dal suo mallo, ma la natura sa come farlo: essa lascia maturare il frutto, il mallo si apre da solo e la noce si libera.

Nulla di forzato o di farraginoso, l’universo segue semplicemente il suo corso.
La stessa cosa accade a colui che ha bussato alla porta del tempio, l’opera di discernimento che è cominciata dentro di lui, segue il ciclo naturale.

In autunno è tempo di bilanci per tutti, anche per i Massoni: abbiamo sotto gli occhi ciò che abbiamo seminato durante l’anno e possiamo constatare quali frutti abbiamo raccolto.

Il fatto che tutto ciò che accade abbia una valenza allegorica, ci lascia intuire che la caduta delle foglie abbia a che fare anche con i Liberi Muratori. È un simbolo che invita a spogliarsi di tutto il superfluo, per poi indossare un nuovo abito fatto di emozioni nuove, pensieri aventi trame differenti, situazioni che divergono da quelle che, come le foglie autunnali, abbiamo lasciato cadere in attesa del rinnovamento invernale.

È significativo che la Massoneria abbia dato e continui a dare tanto risalto ai simboli della natura, accanto a quelli del lavoro, prefigurando un armonioso equilibrio delle due parti costituenti la nostra qualità di esseri umani e cioè cultura e natura, appunto.

Se il resto del mondo nell’Autunno vede le foglie che muoiono, a me piace pensare che i Massoni osservano i colori che nascono!

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.