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L’appartenenza massonica

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appartenenza massonica


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L’uomo è un animale sociale.
Aristotele 

Per anni mi sono sentita porre questa domanda: a che Ordine massonico appartieni? A quale Obbedienza?

Questo interrogativo mi ha sempre fatto un po’ sorridere, perché mi riportava alla mente le scene tipiche dei paesini dell’entroterra, dove quando si vedeva in giro un volto nuovo, veniva fermato con una scusa banale e gli veniva chiesto: “a chi appartieni”?

È necessario che il Massone dichiari sempre tutto ciò? Oppure basta che operi divulgando i suoi ideali e i suoi Principi?

La parola appartenenza è usata per indicare l’adesione ad una collettività, una comunità, un gruppo, un’associazione; indica una condizione di “inclusione” e il riconoscimento in quanto membro.

I gruppi, a loro volta, hanno una vita variamente mutevole: nascono, si sviluppano, si consolidano nel tempo e si sciolgono. Da sempre, la loro esistenza si fonda sul fatto che l’uomo, per natura, tende ad aggregarsi con altri: questa coesione può portare alla crescita personale di ogni affiliato.

L’identità, invece, è qualsiasi cosa che rende un’entità definibile e riconoscibile, perché possiede un insieme di qualità o caratteristiche che le differenziano da altre.

L’appartenenza ad una Loggia, intesa come “sentimento identitario”, come espressione di un’adesione culturale, ideologica e, perché no, affettiva, favorisce lo sviluppo di un’identità massonica.

Si trasforma in un sentimento, diventa senso di inclusione e rappresenta la percezione del nostro valore in un determinato contesto; infatti noi ci sentiamo appartenenti quando percepiamo di essere accettati, quando le nostre differenze sono riconosciute, tollerate ed accettate, quando ci sentiamo connessi con gli altri.

Non basta far parte di una Loggia, bisogna identificarsi con essa. Il senso di appartenenza ad un’Officina è collegato alla sensazione di conforto e piacere, alla consapevolezza di non essere soli e alla certezza di sapere che anche altre persone vivono questo stesso stato di beatitudine.

Quando accettiamo e condividiamo i valori e la cultura della Loggia nella quale viviamo, avvertiamo una similarità e quindi un senso del “noi”; ecco che si sviluppa anche l’identità di un Massone.

Il Libero Muratore opera divulgando i suoi ideali e principi tacendo, a volte, la sua appartenenza massonica, assumendo un atteggiamento e uno stile di vita che lo contraddistingueranno anche nella società profana.

“Appartenere” significa generare un bagaglio comune di principi morali, etici, di convinzioni, di ideali, che sia di supporto al raggiungimento di un’identità massonica capace di renderlo “diverso” dagli altri, ma, allo stesso tempo, riconoscibile agli occhi degli altri Fratelli.

Posso non frequentare alcuna Loggia, ma apparterrò per sempre ad essa, perché posso uscirne fisicamente, ma sarà essa che non uscirà mai più da me.

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.