In scena dal 22 al 23 maggio a Roma
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 22 al 23 maggio 2021, ore 17:30, presso il Teatro Ghione, via delle Fornaci n.37, Roma, Accademia Musicale Ars Antiqua presenta ‘L’annuncio a Maria – Il mistero della rinascita’, anteprima nazionale, dramma in un prologo e quattro atti di Paul Claudel, regia e rielaborazione Davide Forte, con Elisa Forte, Giulia Curti, Jessica Ferro, Luciano Tribuzi, Mark Biocca e Vincenzo Tanassi.
Musiche e sound-design Giosuè D’Asta
Assistente e Direttore di Scena Diana Porcù
Direzione artistica Davide Forte
Scenografie digitali Miriam Pelagalli
Costumi Chiara Romano
Make-up artist Francesco Pio Aiello
Organizzazione Giosué D’Asta
Con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.
Un’opera simbolo di rinascita si sposa alla ripartenza dello spettacolo dal vivo.
Tra i primissimi spettacoli a riprendere vita dopo la lunga notte del lockdown, ‘L’annuncio a Maria’, controverso capolavoro di Paul Claudel e di rado rappresentato in teatro, trova nella regia e nella rielaborazione di Davide Forte nuove sfumature e inediti significati, arricchito dalle scelte musicali e composizioni originali di Giosué D’Asta.
Un cast vibrante ed emozionante, a partire da Elisa Forte, completa e impreziosisce il mosaico.
‘L’annuncio a Maria’ è un’opera travolgente e simbolica, ricca e affascinante, nella quale Paul Claudel sembra voler dar voce e spessore alle nostre domande più intime: Chi siamo? Qual è lo scopo della nostra esistenza terrena?
In questo dramma medievale Paul Claudel pone allo spettatore queste domande: Che cos’è l’amore? Cosa c’entra con il sacrificio? Può un miracolo intervenire nel dramma della vita? Domande dinanzi alle quali non si può restare neutrali.
La storia è ambientata nel tardo medioevo, in cui agiscono sei personaggi legati tra loro da vincoli familiari o affettivi. Violaine costringerà Pietro di Craon e suo padre, Anna Vercors, a fare i conti con un amore senza misura, difficile invece da accettare e comprendere per il suo promesso sposo Giacomo, la madre Elisabetta e sua sorella Mara.
Don Luigi Giussani ha scritto la prefazione al dramma di Paul Claudel in termini di assoluto ed estatico rapimento:
… La più bella scena d’amore che sia mai stata scritta… una delle opere più grandi che siano state scritte nel Novecento… Queste pagine contengono l’ideale di tutto… Questo dramma è pieno di corrispondenze, di simmetrie; non c’è una parola che non corrisponda a un’altra dopo; è bellezza senza fine…
L’annuncio a Maria è l’invito di Dio a stare al proprio posto nel mondo e questo non può non passare attraverso la croce, ma dalla croce alla risurrezione, non nell’aldilà, ma qui.
Le scene si inseguono con fascino strano e misterioso e costringono lo spettatore a fare i conti con la propria esperienza; per poi accorgersi e capire che all’interno delle quali ci sono verità preziose in cui uno non finisce mai di inoltrarsi.
Come dirà Anna Vercors:
Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data?
Note di regia
‘L’Annuncio a Maria’ è un’opera medievale che parla di Rinascita. Non a caso la scelta di lavorarci e presentarla in un periodo come questo. Nel rispetto delle norme e con la dovuta prudenza, sentiamo la necessità di risollevarci, di cogliere finalmente i frutti del nostro sacrificio e ricordarci che siamo vivi e c’è speranza, che la ‘morte’ non è la fine ma è solo parte di un processo.
Sentiamo l’urgenza di uscire da questa recessione culturale, perché il Teatro e tutto ciò che ruota intorno all’Arte deve Rinascere dopo questo lungo anno di silenzio.
Questo spettacolo è sicuramente per tutti, ma soprattutto per i pochi, che non si accontentano di fare arte nella vita, ma che aspirano a fare della vita un’opera d’Arte.
Vi invito ad entrare in questo magico periodo medievale, per disvelarne simboli e segreti e, come degli alchimisti, giungere alla fonte del Mistero della Rinascita.
Davide Forte
Paul Claudel, poeta e drammaturgo francese, scrisse varie opere poetiche e teatrali, ma il lavoro cui dedicò tutta la vita fu ‘L’annuncio a Maria’, un dramma di cui presentò innumerevoli stesure fra il 1892 e il 1948.
La vicenda è quella della giovane Violaine, della sua famiglia e dei suoi affetti, a partire dal momento in cui il padre Anna Vercors parte in pellegrinaggio per la Terra Santa. L’opera tratta di amore, di fede, e del ruolo delle vicende umane in rapporto alla totalità di ciò che esiste.
Negli anni della prima guerra mondiale le sue raccolte poetiche intitolate ‘Poèmes de guerre’ e ‘Corona benignitatis Anni Dei’ precisarono in modo chiaro la chiave espressiva di Claudel, ossia il versetto equidistante sia dalle libertà del verso libero sia dalle regole classiche, ma che seguiva il ritmo e gli elementi psicologici.
Della sua numerosa produzione artistica, vanno citati, inoltre, anche ‘La scarpina di raso’, 1925, per la drammaturgia e ‘Cinque grandi odi’, 1901 – 1905, per la poesia.
Se le sue liriche sono state anche criticate per l’oscurità simbolista, per la sicurezza dogmatica religiosa, la sua opera, complessivamente resta pur sempre suggestiva. Il suo lavoro viene focalizzato intorno a due punti di riferimento ben precisi: Dio e l’uomo peccatore o santo.
Con uno stile talvolta sfiorante l’oratoria, Claudel approfondisce il rapporto tra il divino ed il mondo arrivando alla conclusione di un necessario atto di accettazione e di rispetto nei confronti di Dio.
Info e prenotazioni
06-6372294
328-0183987
info@teatroghione.it