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‘L’anima buona di Sezuan’ al Teatro Quirino

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'L'anima buona di Sezuan' - ph Manuela Giusto


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In scena dal 29 ottobre al 10 novembre a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 29 ottobre al 10 novembre presso il Teatro Quirino di Roma La Contrada Teatro Stabile di Trieste / ABC Produzioni presentano Monica Guerritore omaggio a Giorgio Strehler
‘L’anima buona di Sezuan’ di Bertolt Brecht traduzione di Roberto Menin.

Personaggi e interpreti in ordine alfabetico:
Matteo Cirillo Yang Sun, un aviatore senza lavoro / il falegname LinTo
Alessandro Di Somma Secondo Dio / il bambino / la vedova Li
Vincenzo Gambino Wang, un venditore d’acqua / il fratello zoppo
Nicolò Giacalone il barbiere Shu Fu / il marito
Francesco Godina il poliziotto / il nipote gagà / Primo Dio
Monica Guerritore Shen Te alias Shui Ta
Diego Migeni Terzo Dio / la Signora Mi Tzu Lucilla Mininno Signora Yang / la moglie

scene da un’idea di Luciano Damiani
disegno luci Pietro Sperduti
costumi Valter Azzini
direttore dell’allestimento Andrea Sorbera
collaborazione musicale Paolo Danieli
assistente alla regia Ludovica Nievo
regista assistente Leonardo Buttaroni

regia Monica Guerritore
ispirata all’edizione di Giorgio Strehler, Milano 1981

Trama
Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera Shen Te apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui Shen Te è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo e spietato con tutti. A complicare la situazione però interviene l’amore…

Note di regia
Ne ‘L’anima buona di Sezuan’ c’è un piccolo popolo di abitanti che è tutti i luoghi del mondo: essi appaiono come buffi, straniti e imperiosi personaggi più veri e precisi che nel mondo reale.
Nel mio spettacolo sarà forte l’influenza del mio Maestro.

Ne L’anima buona’ c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri, ma sempre raccontati con lo sguardo tenero di chi comprende. In questi anni durissimi solo il teatro può raccontarci dal di dentro, rendendoci consapevoli delle maschere ringhianti che stiamo diventando.
Mettere in scena la meravigliosa parabola di Brecht risponde alla missione civile e politica del mio mestiere. Teatro civile, politico, di poesia.
Monica Guerritore

Foto Manuela Giusto

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