Dallo Zoo di Riga in Lettonia al Giardino Zoologico di Napoli le scoperte non finiscono mai
Riceviamo e pubblichiamo.
Un motivo in più per visitare lo Zoo di Napoli è il nuovissimo anfibiario, considerando, tra l’altro, che non ci sono altre strutture del genere in Italia.
Da pochi giorni infatti, la visita all’area anfibi è permanente, e rappresenta un’esclusiva, per il giardino zoologico che non si è mai fermato ed anche durante questi duri mesi di lockdown, con la cura dello staff scientifico, si è impegnato nell’ideazione e allestimento di una nuova area, questa volta interamente dedicata agli anfibi.
Ma chi sono gli anfibi? Si tratta di una classe di vertebrati molto antica di cui fanno parte le prime forme di vita ad aver lasciato l’ambiente acquatico per colonizzare la terraferma. Questi piccoli animali si riconoscono da una caratteristica distintiva: la loro pelle è sottile e sempre umida, in quanto partecipa alla respirazione e permette gli scambi gassosi, motivo per cui, nonostante siano stati i primi a esplorare la terra ferma milioni di anni fa, hanno bisogno di vivere in ambienti estremamente umidi e di riprodursi in acqua.
Il nuovo anfibiario dello Zoo di Napoli, esclusivo in Italia, riproduce in piccolo gli ambienti umidi e di sottobosco in cui vivono numerose specie di rane.
Cascate, orchidee nane, begonie, felci e ciottoli insieme a tanti altri elementi che vanno a formare ecosistemi protetti nelle teche in vetro in cui poter ammirare ad esempio la Rana freccia dalle bande gialle, Dendrobates leucomelas, nota, come le altre specie appartenenti alla stessa famiglia, per le potenti tossine presenti a livello cutaneo, usate per avvelenare le punte delle frecce.
L’area allestita allo Zoo di Napoli, ospita, in totale, otto specie di rane provenienti dallo Zoo di Riga in Lettonia, tutte da scoprire e cercare all’interno degli habitat appositamente studiati per loro.
Un’occasione, quella della visita al parco e all’area anfibi, per riflettere sulla costante distruzione di habitat che interessa il nostro pianeta; le specie appartenenti alla classe degli anfibi, infatti, essendo legate ad ambienti con specifiche caratteristiche chimico – fisiche e particolarmente delicati, sono considerate gravemente a rischio di estinzione.