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L’accumulatore di rancori

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rancori


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Giusto o sbagliato trattenere le insoddisfazioni?

C’è un abisso tra me e te!

si usa dire quando si vive un senso di sconfinata lontananza.

Per la psicanalisi l’abisso esprime l’universo psichico, una zona inesplorata, straniera, sconosciuta e quindi percepita come pericolosa.

Prima di chiudere totalmente un rapporto, infatti, può capitare di attraversare una fase che potremmo chiamare di lento esaurimento, e questo avviene quando la coppia ormai si parla poco, quasi per nulla, se non per le questioni pratiche, evitando di esprimere apertamente il proprio disagio.

I partner diventano accumulatori di rancori e silenziosi risentimenti; i malumori fermentano, lievitano, crescono nell’oscurità dei pensieri senza che più nessuno dei due abbia il coraggio di esternarli all’altro.

Generalmente l’individuo che vive nel silenzio prolungato e nella chiusura in se stesso, con la mente persa costantemente nel vuoto, è quello che ha più probabilità di commettere azioni dal carattere patologico quindi, allo stesso modo, una coppia che appare normale e senza problemi, può anch’essa sfociare in un distacco totale, apparentemente improvviso, causato dal desiderio di porre fine al vuoto interiore che attanagliava l’anima da un lungo periodo di tempo.

Parlarsi prima che sia troppo tardi è l’imperativo, l’urgenza e l’emergenza, la cassettina del pronto soccorso che evita l’abisso.

Un’allegoria può aiutarci a comprendere.

Secondo gli antichi Egizi, il Sole, originariamente, viveva nell’abisso, vale a dire nell’Oceano primordiale. Se ne stava tranquillo con gli occhi chiusi, per non disperdere il suo splendore. Fu solo quando decise di innalzarsi fino al cielo che poté inondare il mondo con la propria luce.

Il consiglio del Consulente Filosofico, perciò, è quello di portare alla luce, quando si è ancora in tempo, i dissapori che vagano nel buio, affinché, con la forza di un dialogo profondo e chiarificatore, possa tornare a fare capolino il sole dell’armonia relazionale con tutto il suo splendore.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.