La valle silente

Olio su tavola, cm.40×27

È… quando il baluginare dell’astro diurno si attenua… finito quel lavorio dinamico che cerca di ordinare il proprio tempo nel chaos a vantaggio di ogni personale ed agevole dimensione di serenità…

quando si stempera l’energia impressa dal Desiderio in ogni azione nobile o misera, orientata a risolversi sul piano quotidiano in un disegno, purtroppo sempre incompleto, perché lo si possa infine inquadrare come meta o finalità ben strutturata… raggiungibile di quell’Amor che alfine “tutto move”…

… quando, al calar della sera, chiediamo al nostro sogno di “risvegliarsi” nel luogo occultato dei nostri obiettivi così “serbati” alla vista di tutti, tanto da avere noi stessi difficoltà a ritrovarne il sentiero che a loro ogni volta ci conduce.

Tutto, infine, è in quell’husserliano processo eidetico, nella trasformazione in immagine di ogni “fenomeno”… e ciò che viene suggerito dall’Iperuranio, prende corpo etereo, configurandosi in un’aggiuntiva forma animica… un nostro “doppio” che abita e si muove come in una valle… quella che “recintiamo” nella soffitta della nostra mente, laddove possiamo interagire tra le mute testimonianze dei nostri ricordi e scrutare anche insieme ad una compagna d’Anima, un Orizzonte che immaginiamo diverso… alternativo.

Ognuno ha nel cuore… una valle silente, dove giacciono o emergono memorie del nostro sogno umano pietrificato ed ogni sguardo che rivolgiamo al “confine” di quello scenario che convive parallelamente interno al nostro quotidiano è sempre preso da un “panico timore”… mentre fa richiesta alla Speranza di intercedere, affinché si doni Ragione ed Equilibrio al nostro Umano Progetto, sempre incompiuto, tra il nostro terreno esistere e… l’Eternità.