Prologo
Venezia, città dai mille volti e segreti. Dietro le facciate gotiche, rinascimentali e barocche e i canali labirintici, si cela un’oscurità primordiale, un richiamo antico che risveglia gli incubi più reconditi.
È in quell’aria densa di magia e misteri che mi sono imbattuto, fin dall’infanzia, in presenze sinistre legate al mondo delle cose inanimate.
Oggetti di uso quotidiano che sembravano prendere vita propria, animati da una volontà oscura e misteriosa.
Mentre gli altri bambini giocavano spensierati sui ponti e le calli, io ero perseguitato da terribili visioni: pupazzi dalle membra contorte, scope che si muovevano da sole, lenzuola che sembravano agitarsi come sottili creature marine.
Col tempo, appresi a conviverci, eppure il terrore non mi ha mai abbandonato del tutto. Questo è solo uno dei tanti episodi che hanno segnato la mia esistenza nella città liquida, un ricordo agghiacciante che riaffiora ogni volta che mi siedo a tavola.
La Tovaglia Strisciante
Era un giorno come tanti, eppure qualcosa nell’aria umida di quella vecchia trattoria veneziana, nascosta in un campiello decentrato, preannunciava l’orrore.
Seduto al tavolaccio di legno, osservavo la ruvida tovaglia posata con cura, mentre assaporavo distrattamente un piatto di baccalà mantecato.
Poi la intravidi. Una lieve piega che sembrava muoversi da sola sulla tovaglia immobile. Per un istante mi sentii gelare, ma scossi la testa, convinto di essere stato vittima di un’illusione ottica.
Ripresi a mangiare, ma poco dopo l’onda si ripeté, questa volta con decisione. La tovaglia si sollevava da un lato, come se qualcosa si muovesse sinuosamente al di sotto. Lanciai un’occhiata furtiva tutt’intorno, ma nessuno sembrava accorgersi di nulla.
Fissai quasi ipnotizzato la superficie del ruvido tessuto, in attesa.
E accadde: la tovaglia prese a ondeggiare con vigore, un movimento serpentino che si propagava lungo tutta la sua estensione. Qualcosa di molto lungo stava decisamente strisciando sotto di essa.
Il terrore mi paralizzò mentre osservavo ipnotizzato quell’onda perversa che sembrava prendere forma. Con un movimento improvviso e innaturale, la tovaglia si sollevò da un lato, rivelando un’apertura simile a fauci denticolate, dalle cui viscere oscure fuoriusciva un’appendice umida, una lingua scivolosa che si allungava inesorabilmente verso il mio piatto…
Quel momento di puro orrore cosmico fu interrotto da un cameriere che sbatté una porta poco lontano, riportandomi alla realtà con un brusco sobbalzo. La tovaglia giaceva ora immobile e innocua sul piano del tavolo.
Avevo solo immaginato quella terribile visione? O qualcosa di antico e primordiale si era appena manifestato dinanzi a me?
Lasciai quello che avevo in tasca sul tavolo e fuggii via a gambe levate, il piatto praticamente intatto.
Per giorni fui perseguitato da incubi raccapriccianti, finché alla fine decisi di cominciare ad accettare la tremenda verità: il nostro mondo è pervaso da presenze oscure, forze ancestrali che si annidano ovunque, anche negli oggetti più innocui.
E per chi, come me, ha occhi per vederle, la vita diventa un costante tormento di orrori indicibili…
Autore Raffaele Mazzei
Da bambino, mia nonna mi raccontava storie straordinarie che mi facevano sentire speciale. Storie che mi hanno insegnato che comunicare è toccare il cuore con un’intenzione pura. Non basta informare. Bisogna creare una connessione autentica con il proprio pubblico, facendogli sentire che fai parte della sua storia, del suo progetto, del suo sogno. Oggi le neuroscienze lo confermano: il coinvolgimento emotivo aumenta l’attività e la recettività cerebrale. Io ne ho fatto la mia professione. Sono Raffaele Mazzei, esperto di comunicazione e copywriter. Con il mio team di professionisti, ti aiuto a creare un messaggio che fa la differenza. Un messaggio che non impone, ma conquista. Che non manipola, ma ispira. Vuoi scoprire come? Visita il mio sito www.raffaelemazzei.it e scopri l’Arte di comunicare.
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