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La storia della roulette, tra tradizione popolare e scienza

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Roulette - Ruota della fortuna Fonte: Picryl Autore: British Library
Roulette - Ruota della fortuna Fonte: Picryl Autore: British Library


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Il fascino intramontabile di un gioco che affonda le sue radici nel passato

La roulette è una vera e propria icona del casinò e del mondo del gioco. Arte, letteratura, cinema e filosofia le hanno dedicato molto spazio, utilizzandola spesso come metafora del rapporto umano con la scelta e la probabilità, con la decisione e il destino.

Les jeux sont faits, rien ne va plus” dice il croupier, per poi girare la ruota e lanciare la pallina. I numeri rossi e i numeri neri si alternano vorticosamente. I giocatori trattengono il fiato e osservano con attenzione. Dove si fermerà la pallina? Ognuno aspetta, sperando che la sua puntata si riveli quella vincente.

Abbiamo visto questa scena in centinaia di film. La roulette è un grande classico, il simbolo di molte case da gioco, come ad esempio quella di Monaco di Montecarlo.
La sua storia è molto antica e ha visto molti cambiamenti nel corso dei secoli, partendo dall’antichità romana, passando per la Francia del Settecento, fino ai giorni nostri. Ma qual è l’origine di questo gioco e delle sue varianti?

Non possiamo ricondurre l’invenzione della roulette moderna a una sola persona. Possiamo considerarla come la fusione di una serie di altri giochi che si sono diffusi in Europa tra Cinquecento e Settecento, ma di origine più antica. Lo scrittore Antonio Lamagna, nel libro ‘Da zero a trentasei – Guida completa alla roulette‘ (2014) ricostruisce nel dettaglio la storia di questo gioco e delle sue varianti.

I giochi a ruota erano già diffusi ai tempi dell’antica Roma. Si parlava di “rotae fortunae”. Si utilizzava la ruota di un carro, sostenuta orizzontalmente grazie a un perno. Su questa veniva fissata una freccia. I raggi dividevano la ruota in sezioni differenti e ogni giocatore scommetteva su una di questo. La ruota girava. La sezione indicata dalla freccia era considerata la sezione vincente. Si racconta che già antecedentemente i guerrieri greci praticassero un gioco simile, usando il loro scudo e la punta di una lancia.

Nel corso del Medioevo si diffonderanno giochi simili, dei quali però abbiamo poche testimonianze. La “ruota delle fortuna” diventa un elemento iconografico sempre più ricorrente e pieno di significati.

Nel Cinquecento compare la “girella“, un gioco molto popolare nell’Italia rinascimentale, simile al suo antenato romano, che consisteva però nel far ruotare la ruota perpendicolarmente rispetto al terreno. Le sezioni della ruota venivano colorate di nero e di rosso, in modo che tutti i giocatori potessero vedere con più chiarezza quale fosse la sezione vincente.

Sempre nello stesso periodo si gioca anche al “lotto reale“, noto anche con il nome di “biribissi“. In questo caso non si utilizzava una ruota, ma una tavola pieghevole divisa in 36 caselle numerate e colorate, contrassegnate da diverse figure, sulle quali puntare.

Un altro passatempo molto diffuso è l'”hoca“. I giocatori puntavano su delle buche numerate, situate sul bordo esterno di un piatto. Si lanciava la pallina e si faceva girare il piatto nel senso opposto. La buca in cui la pallina entrava era quella vincente. Se la pallina entrava nella buca numero “zero” il vincitore era il banco.

Tra SeicentoeSettecento la roulette diventa sempre più simile a quella che conosciamo oggi. Nel Regno Unito si inizia a giocare a “Roly Poly” e a “Even-Odd”. In Francia si praticava il gioco della “boule“. Molto spesso si associa l’invenzione della roulette a un grande genio francese del XVII secolo, a Blaise Pascal. La notizia è errata, anche se non del tutto infondata. Pascal, infatti, aveva a lungo studiato il progetto di una macchina del moto perpetuo.

Il suo obiettivo era creare un meccanismo capace di muoversi superando la resistenza dell’attrito: una volta ricevuta la spinta iniziale, la macchina avrebbe continuato il suo moto all’infinito. Sviluppò quindi dei cuscinetti a sfera, simili a quelli utilizzati nelle roulette, ma non creò una roulette vera e propria. Nei suoi scritti usa il termine francese “roulette” per indicare una cicloide, una curva matematica, non il gioco.

Nell’Ottocento la roulette si afferma con successo, diventando popolarissima negli USA, in particolare lungo le rive del Mississippi. Persone di ogni ceto sociale e sesso si radunavano intorno a questo gioco. All’epoca la ruota non era vista sul tavolo, quindi non di rado molti giocatori protestavano sollevando dubbi in merito alla correttezza della giocata.

Nel Novecento la roulette diventa il gioco di punta dei alcuni dei più celebri casinò del mondo, da Las VegasaMonte Carlo. A Monte Carlo si giocava alla roulette francese, contraddistinta da un solo zero verde, mentre negli USA si giocava alla versione con il doppio zero.

Oggi la roulette oggi vive una nuova vita. Grazie alla rete, il gioco della roulette online è amatissimo e diffuso nel mondo. Internet offre infatti una scelta molto ampia tra diversi tipi di roulette e diverse modalità di gioco, sia per dispositivi fissi che mobili.

Questo gioco continua a riscuotere interesse da ogni parte del mondo. In molti studiano sistemi raffinatissimi per cercare di vincere alla roulette basandosi sul calcolo delle probabilità, ma la ricerca della formula matematica per vincere alla roulette resta una sorta di “sacro Graal” del mondo del gioco. L’esito ultimo del gioco resta sempre in qualche modo inconoscibile. Forse anche per questo, la roulette continua ad affascinare.

Blaise Pascal - Fonte: Pixabay - Autore: GDJ
Blaise Pascal – Fonte: Pixabay – Autore: GDJ
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