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La Signora del gioiello



Ex Partibus incontra la famosa stilista Teodolinda Quintieri

Incontriamo la “Signora del gioiello”, la famosissima stilista Teodolinda Quintieri, nel locale 16 Libbre di proprietà della figlia, Patrizia Di Gennaro. Dire che ha cambiato il mondo della moda è riduttivo: lei è l’alta moda fatta persona. Raffinatezza, classe, eleganza non sono “solo” gli elementi dominanti delle sue creazioni, ma caratterizzano la sua stessa personalità.

L’estrema dolcezza e disponibilità con cui ci accoglie, come se fossimo amici da sempre, la rendono poi ancora più adorabile. Non è affatto una sorpresa perché ci eravamo già incontrate durante la conferenza stampa di Miss Europe Continental 2015, cui lei partecipa in qualità di sponsor, e l’impressione era stata più che positiva.

Ci accomodiamo ad un tavolino gustando dell’ottimo caffè mentre una soave musica di sottofondo accompagna la nostra chiacchierata. Intanto osserviamo l’ambiente. Il locale è caldo, accogliente, familiare; siamo nel cuore di Napoli, via Imbriani n. 10, eppure sembra quasi di essere proiettati in un altro mondo. Colore dominante dell’arredamento il marrone seppia; accuratezza nel dettaglio e una meravigliosa fragranza di pane appena sfornato che pervade l’ambiente. Madre e figlia, se pur in campi diversi, riescono a valorizzare le eccellenze italiane, alta moda e gastronomia.

Teodolinda ha avuto la premura di portarci il suo celebre calendario 2015, quello appunto legato alla manifestazione che avrà il suo momento clou nella prima settimana di settembre.

I vestiti sembrano prendere vita dalle foto, non è affatto facile descriverli. Ogni aggettivo, anche il più generoso, non renderebbe giustizia, sono abiti che parlano da soli. Uno stile unico, inimitabile; nonostante tanti abbiano tratto spunto dalle sue produzioni, il suo tocco è e resta impareggiabile. Non a caso siamo di fronte alla prima stilista che con i suoi abiti-gioiello, anche da sposa, ha fatto sfilare le top model degli anni ’90 a Piazza di Spagna, una tra tutte Naomi Campbell.

Le creazioni di Teodolinda sono fatte apposta per esaltare la bellezza femminile, per darle valore aggiunto. Ovviamente si tratta di vere e proprie opere d’arte, da indossare in eventi particolari. Occorre una classe innata per vestirsi con la sua griffe, non tutte le donne sarebbero in grado di portarli con quella stessa finezza con cui lei li disegna. I suoi abiti-gioiello sono per la donna di una spiccata femminilità, quella che ha buon gusto in tutto, quella che seduce con romanticismo. Il risultato è stupefacente, l’accostamento con i gioielli è semplicemente perfetto.

Le tonalità usate vanno da un intenso blu mare, che rimanda al golfo partenopeo all’azzurro in tutte le sue possibili sfumature, dal delicatissimo giallo oro che ricorda il sole all’arancio brillante, dal viola acceso al rosso deciso, dal marrone al grigio perlato e grigio ardesia. Non mancano preziosi corpini impreziositi da monili particolari. Ad arricchire ogni mise sono Swarovski, catene, argento, perle. I tessuti utilizzati, quando compongono gli abiti, sono sete, cady, chiffon, shantung. Ricorrenti sono anche le reti pronte a catturare nei loro intarsi stelle marine, conchiglie, farfalle, perle, gemme.

Teodolinda passa poi a spiegarci ognuno dei 12 abiti-gioiello che compone il suo meraviglioso calendario. L’accostamento di colori e forme non è assolutamente facile, ma sempre impeccabile. Le maniche, gli spacchi, gli accessori: spettacolari. Ogni abito è stupendo, l’uno più dell’altro, sarebbe impossibile scegliere il preferito. Un vestito, in particolare, ci svela Teodolinda, fa parte di una vecchia collezione ispirata al blu di Napoli, alla cui presentazione è seguita una sontuosa festa per celebrarne il successo, con ospiti noti e titolati e con il grande Roberto Murolo che si è esibito per lei in un indimenticabile concerto.

La “donna Quintieri” osa, ma perché può permetterselo, perché ha classe da vendere, perché ha quel portamento leggiadro che la distingue dalle altre, perché è chic già di suo.

E ancora, sofisticate e sensuali trasparenze che esplodono in giochi di luce luminosi e culminano in spacchi vertiginosi, ma sempre signorili. Il tutto è di un’eleganza indiscussa.

A questo punto ripercorriamo con lei la sua carriera. Da sempre appassionata del settore, inizia nel’68 dedicandosi inizialmente a bijou, accessori, collane, anelli. Il sacro fuoco dell’arte è vivissimo in lei e si diletta, con modestia, ad inventare creazioni fantasiose ed originali. Una piccola collezione di bigiotteria, da 12 pezzi, che ha un successo strepitoso.

Il suo talento irrompe in modo prepotente e la porta a sperimentare nuove forme. E finalmente, l’intuizione che la differenzierà dagli altri stilisti.

L’esordio nel ‘70 ad Hong Kong con il primo abito-gioiello semplice, ma elegante, ci racconta, e man mano si perfeziona lasciando che il suo estro si esprima ormai senza freni. Rileva a Roma l’atelier di Egon von Fürstenberg in via Sistina e passa così all’alta moda. Si succedono sfilate con collezioni in tutto il mondo: Parigi, New York, Londra, uno show room a Melbourne e Sidney dal 1976 al 1983. Anche la sua Napoli le tributa i giusti onori con tanto di targhe di riconoscimento della Regione Campania e del Comune. E anche nella città partenopea sfila tre volte nell’affascinante scenario di Castel dell’Ovo.

Le chiediamo quindi delle corone preparate appositamente per il concorso di bellezza Miss Europe Continental che ho avuto il privilegio di vedere da vicino e in cui predominano la cura dei particolari, l’uso dei preziosi materiali, le linee dolci, ricercate e fini. Il diadema destinato alla miss vincitrice è di oro, argento e zaffiri e ha come elemento dominante delle foglie aperte al centro in modo da esaltare lo scintillio delle gemme. Un’altra, di eguale bellezza, riporta il tema di stelline che ricordano fiori delicati.

Le chiediamo, quindi, con curiosità quanto tempo occorra per realizzarle. Dipende dall’impulso del momento, dice; a volte l’idea di partenza viene del tutto rielaborata, altre volte prende corpo immediatamente, come fosse frutto di una folgorazione. Il prodotto finale è sempre di una finezza e di un’eleganza indescrivibili, un tripudio armonioso di luminosità.

Ancora rapiti dalle sue incantevoli visioni, le chiediamo quali siano i suoi progetti futuri.

La prossima collezione sarà presentata a breve, ci dice, e già non vediamo l’ora di inebriarci della magia che siamo certi saprà rinnovare ancora una volta.

Ci congediamo con affetto sincero, con la promessa di non perderci di vista.

La “Signora del gioiello” è stata con noi semplicemente squisita, una vera dama.

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

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