L’edizione di quest’anno della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, tenutasi a metà febbraio 2023, è stata senza dubbio sotto lo spettro della guerra in Ucraina.
Anche se quasi nessuno avrebbe potuto immaginare di avere un altro conflitto in mezzo all’Europa, siamo già a un anno dal suo scoppio.
Era naturale che il punto principale all’ordine del giorno della Conferenza di Monaco fosse relativo alla lotta armata.
Va sottolineato che l’aggressione della Federazione Russa nella primavera del 2022 ha messo e continua a mettere in discussione gli accordi di sicurezza internazionali.
Inoltre, il Resoconto dell’evento nella capitale bavarese afferma che
gli attori revisionisti stanno cercando di minare lo status quo e cambiare l’ordine internazionale in molti modi.
L’intero ordine mondiale definito dopo la seconda guerra mondiale è a rischio. In sintesi, il documento adottato a Monaco ribadisce la determinazione delle democrazie liberali a difendersi dalla concorrenza e dall’offensiva degli Stati illiberali.
Un evento importante tenutosi durante la Conferenza di Monaco, a cui la diplomazia romena ha dato un notevole contributo, è stato ‘Spotlight Black Sea’, durante il quale sono state discusse le sfide alla sicurezza nella regione del Mar Nero.
L’area del Mar Nero rappresenta un punto di svolta per la sicurezza regionale ed euro-atlantica, un aspetto sancito anche dal ‘Nuovo Concetto Strategico’ della NATO, adottato al vertice di Madrid nel giugno 2022.
La posizione della Romania è fortemente circoscritta dalla necessità di un approccio multidimensionale a lungo termine, per promuovere la sicurezza e la prosperità nella regione citata.
Durante il convegno, i rappresentanti della Romania hanno fatto riferimento alle minacce provenienti specialmente dalla Federazione Russa, da quelle convenzionali a quelle ibride: attacchi informatici / cibernetici, danni alla sicurezza energetica, ai sistemi di approvvigionamento globale, propaganda e disinformazione, azioni destabilizzanti con implicazioni per Stati partner della NATO e dell’UE.
In questo fluido contesto di sicurezza, la Romania ha sostenuto e sosterrà i rifugiati ucraini, il transito di prodotti agricoli dall’Ucraina, nonché il rafforzamento della resilienza della Repubblica di Moldavia, anche garantendo l’approvvigionamento energetico e il sostegno finanziario internazionale.
L’aumento del ruolo strategico del ‘Fianco Orientale’ all’interno della NATO si riflette anche nel rafforzamento del dialogo sulla sicurezza a livello regionale attraverso il ‘Formato Bucarest 9’, avviato dal Presidente della Romania, Klaus Iohannis, e dal Presidente della Polonia Andrzej Duda.
L’incontro di questo formato, svoltosi a Varsavia il 21 febbraio, con la partecipazione del Presidente degli Stati Uniti, ha riconfermato l’impegno americano per la sicurezza della regione.
Autore Antoniu Martin
Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.