I vent’anni di appartenenza alla NATO e i diciassette di integrazione nell’Unione europea hanno portato alla Romania progressi significativi, che si riflettono, soprattutto, nel campo delle infrastrutture e degli investimenti esteri.
I programmi e gli investimenti europei hanno generato sviluppo in numerosi settori nel Paese dell’Europa sudorientale. Inoltre, la libera circolazione delle persone all’interno dell’UE ha facilitato l’accesso di un numero significativo di rumeni al mercato del lavoro occidentale, circa 6 – 7 milioni.
Nelle relazioni economiche della Romania prevalgono gli scambi commerciali con gli stati europei. E, in termini di investimenti diretti, i Paesi dell’UE sono al top.
Dalle prospettive sopra esposte, è naturale che le politiche economiche, sociali ed estere del governo romeno siano circoscritte a quelle delle alleanze e delle organizzazioni di cui il Paese fa parte.
L’Unione europea era ed è percepita, dalla stragrande maggioranza dei cittadini rumeni, come un fattore di progresso e prosperità, nonché come un meccanismo per correggere problemi in diversi campi, compreso quello della giustizia.
L’Eurobarometro più recente, realizzato dal Parlamento europeo, nel dicembre 2023, 6 mesi prima delle elezioni del PE, rivela che 7 rumeni su 10, circa il 70%, credono che l’adesione all’UE porti benefici ai Paesi, una percentuale situata nella media a livello europeo.
Secondo un Eurobarometro standard, realizzato dalla Commissione europea, nel 2022, il 74% dei giovani rumeni tra i 15 e i 34 anni, erano ottimisti sul futuro dell’Unione europea.
Inoltre, il 63% di loro aveva una percezione positiva di come funziona la democrazia nell’UE e il 50% delle dinamiche democratiche a livello interno in Romania.
Un sondaggio Avangarde, realizzato nella primavera del 2023, rivela che il sostegno dei romeni all’adesione del proprio Paese all’UE è più che consistente, 70%, solo il 13% esprime il desiderio di lasciare la comunità europea.
Notiamo che la percezione dei cittadini rumeni nei confronti dell’UE e dell’europeismo non è cambiata in modo significativo negli ultimi anni.
D’altro canto, per quanto riguarda l’alleanza militare di cui fa parte la Romania, la NATO, 8 rumeni su 10, secondo un sondaggio della primavera del 2023, hanno una percezione positiva, avendo grande fiducia nella sua capacità di proteggere gli alleati nella regione.
Inoltre, va sottolineato che nel contesto dello scoppio della guerra in Ucraina, in Romania si è formata una coalizione di governo PSD – PNL per garantire una maggioranza politica stabile.
Questa coalizione, che funziona ancora oggi, parteciperà su liste comuni alle elezioni parlamentari europee del giugno di quest’anno.
La stabilità politica e sociale è una priorità per la maggior parte dei rumeni. Secondo un sondaggio di Avangarde del 19 – 20 febbraio 2024, il 60% degli intervistati vorrebbe un governo stabile dopo le elezioni del 2024.
Da questa statistica, il PSD otterrebbe il 31%, il PNL il 20%, l’AUR il 18%, l’Alleanza della Destra Unita il 15%, SOS 8%, UDMR 5%. Notiamo che i due partiti assunti come sovranisti – AUR e SOS – non conseguirebbero un punteggio elettorale tale da consentire l’avanzata di pretese di governare il paese.
Anche le elezioni presidenziali sono rilevanti per il percorso della Romania, di fatto una repubblica semipresidenziale con valenze parlamentari, il cui Presidente, insieme al Primo Ministro, è un partecipante attivo nell’amministrazione statale.
L’ultimo sondaggio presidenziale, condotto da Atlas Intel, rivela che il migliore classificato è Mircea Geoană, Vice segretario generale della NATO. Questo fatto evidenzia la fiducia dei romeni in una personalità aperta verso l’esterno e che ha esperienza negli organismi internazionali, soprattutto nel nuovo contesto di sicurezza generato dal conflitto in Ucraina.
È evidente che la prevalenza dei romeni nutre aspettative importanti dal rapporto con l’Unione europea ed è consapevole che essa rappresenta l’unico vettore di sviluppo: PNRR, investimenti diretti, programmi europei.
Per la maggioranza dei cittadini rumeni è importante che i partiti che chiedono il loro voto offrano soluzioni credibili in termini economici e sociali e non approcci demagogici.
Autore Antoniu Martin
Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.