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La riforma fiscale protagonista della nuova politica climatica europea

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Le PMI rappresentano ancora la spina dorsale dell’economia continentale

Riceviamo e pubblichiamo.

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato la informativa periodica ‘Attività Internazionale’, uno strumento incentrato sulle novità e gli sviluppi in ambito internazionale, su cui si è focalizzata maggiormente l’attenzione e l’analisi della categoria.

Il documento si sofferma sulla nuova commissione europea e sul progetto del Green Deal di cui la politica fiscale è un elemento chiave. Sul fronte della politica di tassazione la UE intende utilizzare le riforme fiscali per assorbire l’impatto della politica climatica allo scopo di facilitare la transizione ad un’economia più verde, nello specifico fornendo a produttori, utilizzatori e consumatori le giuste indicazioni e stimoli in fatto di prezzi.

Oltre alla revisione della Direttiva sulla tassazione dell’energia, con votazione a maggioranza qualificata se necessario, il Green Deal conta sull’eliminazione dei sussidi per i combustibili fossili e sullo spostamento degli oneri fiscali dal lavoro all’inquinamento.

Affinché gli Stati membri possano fare affidamento su aliquote IVA personalizzate che riflettano le ambizioni ‘verdi’, ad esempio a supporto di frutta e verdura biologici, si incoraggia una rapida adozione della proposta della Commissione sulle aliquote IVA.

Gli orientamenti per gli aiuti di Stato relativi agli obiettivi ambientali e all’energia saranno sottoposti a riesame entro il 2021 per agevolare l’importante transizione alla neutralità climatica entro il 2050, nello specifico sostituendo i combustibili fossili ed incoraggiando le fonti di energia pulita.

L’informativa analizza poi il report annuale della Commissione Europea sulle PMI, corredato dalle nuove schede paese che evidenzia come queste rappresentino ancora la spina dorsale dell’economia continentale, andando a sostenere l’occupazione di due lavoratori su tre e fornendo il 56% del valore aggiunto UE che è cresciuto del 4.1% nel 2018 rispetto all’anno precedente.

Nello stesso periodo, l’occupazione nelle PMI è aumentata dell’1.8%. Il 2018 è stato il primo anno dalla crisi finanziaria in cui entrambi questi dati sono cresciuti su base annuale in tutti i paesi UE.

Interessanti i risultati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro che vedono aumentare il consenso dei cittadini europei nei confronti dell’euro: più di tre cittadini su quattro, ossia circa il 76 % degli interpellati, considerano la moneta unica positiva per l’Unione Europea. Si tratta del più forte consenso mai riscontrato da quando, nel 2002, è stato effettuato il primo sondaggio.

Analogamente, una maggioranza del 65 % dei cittadini di tutta la zona euro ritiene che l’euro apporti benefici al proprio paese: anche in questo caso si tratta del sostegno più elevato mai riscontrato. La valuta comune è sostenuta dalla maggioranza dei 340 milioni di europei nei 19 Stati membri.

Infine, spazio agli ultimi documenti dell’OCSE e alla campagna UN75, lanciata dalle Nazioni Unite per celebrare il suo 75° anniversario.

Tra i prossimi appuntamenti si segnala il Tax Day di Accountancy Europe in programma il 19 febbraio 2020. Sarà l’occasione per discutere di temi di attualità, scambiare opinioni sulle possibili soluzioni e anticipazioni su future tendenze e piani di azione politica.

Tra gli argomenti, Rendere il sistema fiscale più trasparente, Sfruttare il sistema fiscale per il passaggio alla ‘green economi’, Allineare meglio il sistema fiscale con i nuovi modelli di impresa.

L’informativa integrale è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.