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La Regione Toscana ringrazia i volontari della Protezione Civile

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Protezione Civile Toscana


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Il raduno annuale si è svolto nel comune di Campi Bisenzio (FI), cinque mesi dopo l’alluvione

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Un ringraziamento, ma anche un momento di condivisione. Per discutere e riflettere su quello che è stato ed essere domani ancora più efficaci.

Allo Spazio Reale di San Donnino, nel comune di Campi Bisenzio, oggi protagonista era la Protezione civile regionale, con il suo volontariato organizzato.

Un appuntamento annuale, voluto dalla Regione, quest’anno reso più particolare dall’alluvione e il maltempo che appena cinque mesi fa ha sconvolto proprio il territorio di Campi e tante altri in Toscana.

Il ricordo va lì, a quell’emergenza: tra i volontari, più di seicento dei quattromila ed ottocento impegnati in quei giorni e quelle notti a riempire praticamente tutti gli spazi a disposizione, con i Prefetti, alcuni Sindaci ed amministratori, con il Presidente della Regione Toscana e l’Assessore all’ambiente e alla protezione civile.

C’è pure Fabrizio Curcio, il capo del Dipartimento di Protezione Civile nazionale.

Quello del volontariato organizzato è un mondo vario e multiforme, fatto di sigle diverse e tanti gruppi di specializzazione. L’arcobaleno di colori delle tante e diverse divise che si intrecciano come trama ed ordito nella grande sala dello Spazio Reale ne costituisce una vivida rappresentazione.

Dario Cherici, ‘pennellone’ per gli amici, da cinquant’anni volontariato ANPASS e, di recente, ad ottant’anni, nominato da Mattarella Commendatore della Repubblica italiana, racconta:

Siamo tanti e diversi. Durante l’alluvione di cinque mesi fa cucinava per i volontari e per chiunque ne avesse bisogno.

Siamo tanti e diversi ma quando siamo nell’emergenza siamo tutti uguali e i colori spariscono.

I volontari, sottolinea dal palco qualcun altro, nel dramma sono un sorriso di speranza per chi è disperato e viene soccorso.

I diretti interessati raccontano:

Certo, non siamo immuni dal peso emotivo di una tragedia, ancor più se vissuta in casa. Ma se una grande emergenza viene scomposta nella somma di tanti piccoli problemi a cui cercare una soluzione allora tutto diventa più facile e gestibile.

La Protezione Civile nazionale nasce nel 1970, dopo l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice. Un modello, sottolinea il capo del Dipartimento nazionale, che si basa sul volontariato organizzato e il coordinamento, frutto di una grande intuizione.

Un sistema solido, fatto di grande partecipazione, solidarietà e democraticità, con grandi passi in avanti registrati negli ultimi anni.

Ma è anche un sistema vivo e che cambia, così come cambia la realtà attorno a noi. E così le parole chiave che si sono ripetute per tutta la mattinata non potevano che essere la formazione, dei tecnici, dei volontari ma anche di sindaci ed amministratori, l’importanza di procedure standardizzate, la messa in sicurezza e prevenzione, ma anche l’impegno a far crescere la consapevolezza nei cittadini del rischio del proprio territorio di fronte ad eventi metereologici sicuramente estremi ma non più così rari.

Sfide su cui misurarsi e ben presenti nell’agenda dell’Assessorato regionale all’ambiente e alla protezione civile, per risposte sempre più efficaci.

E poi un grande grazie, come si ripete dall’Assessorato e dalla presidenza della Regione Toscana, per chi di fatto è volontario per trecentosessantacinque giorni l’anno e quando non impegnato nell’emergenza si forma per essere pronto di fronte a nuove emergenze: le più disparate, anche quelle umanitarie dei profughi in arrivo, e non solo le calamità naturali.

La mattinata termina con la consegna degli stemmi della Protezione Civile e degli attestati di riconoscimento ai volontari e a tutte le istituzioni impegnate.

C’è spazio anche per due buone notizie.

L’Assessorato ricorda che si sta concludendo la distribuzione a cittadini ed imprese dei 25 milioni di euro stanziati dalla Regione, mentre con il Governo sono state definite le risorse, 44 milioni nel 2024 e 12 milioni nel 2025, per il contributo ai cittadini, cinquemila euro, e alle aziende, ventimila.

Anche sul fronte dei lavori di somma urgenza, annunciano in assessorato, si sono fatti passi in avanti e trovati assieme al Dipartimento nazionale di Protezione Civile gli ottantotto milioni che ancora mancavano per poter saldare il conto degli interventi durante e a seguito dell’emergenza.