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La promozione della tolleranza e del cambiamento sociale

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Una riflessione sul ruolo dell’attivismo intellettuale degli umanisti, degli artisti e dei pensatori critici in un processo di convivenza di prospettive diverse

Venerdì scorso, 22 settembre, l’artista di fama internazionale nel mondo della musica rock, Roger Waters, ha condiviso un video sui social media che ha gettato luce su una controversia inaspettata.

https://nypost.com/2023/09/24/pink-floyd-co-founder-roger-waters-banned-from-speaking-at-upenn/

Waters ha reso noto che gli è stato vietato di presenziare ad un festival di letteratura e cultura palestinese presso l’Università della Pennsylvania, UPenn.

L’evento includeva una tavola rotonda dal titolo ‘Il costo, la ricompensa e l’urgenza dell’amicizia‘ nella quale avrebbe partecipato da remoto insieme a distinte personalità, come il redattore del Guardian, Gary Younge, e il professore e romanziere vietnamita americano Viet Thanh Nguyen, dell’Università della California del Sud.

La tavola rotonda è stata descritta nel programma della conferenza come riguardante

cosa significa vivere eticamente come scrittori, studiosi o creativi nel mezzo dell’impero.

Nel saggio ‘The Risk of Tolerance’, pubblicato in ‘The Routledge Companion to Media and Risk‘ l’autrice Karen Redrobe getta luce su una tematica cruciale che attraversa il tessuto della società contemporanea: la tolleranza.

Questo concetto, apparentemente semplice, si ramifica in una serie di riflessioni profonde che coinvolgono gli umanisti, gli artisti e i pensatori critici nel loro ruolo cruciale di promotori dell’attivismo intellettuale.

In un mondo sempre più complesso e diviso, la tolleranza diventa un valore fondamentale per costruire ponti tra prospettive diverse e promuovere il cambiamento sociale.

Come queste figure creative possono contribuire a promuovere la tolleranza e il cambiamento sociale attraverso il pensiero critico e la creatività, riconoscendo l’importanza di un approccio ponderato e impegnato nel processo di trasformazione?

Comprensione della complessità

Una delle sfide principali nell’affrontare le questioni sociali e politiche è la loro innegabile complessità. Gli umanisti, con la loro formazione nell’analisi critica delle società passate e presenti, hanno la capacità di affrontarla in modo ponderato.

Essi offrono prospettive storiche e culturali che possono aiutare a mettere in discussione le narrazioni dominanti. L’analisi critica delle radici storiche dei problemi attuali può contribuire a sviluppare una comprensione più profonda delle sfide che la società affronta.

La creatività come strumento di cambiamento

Gli artisti portano con sé una prospettiva unica sul mondo. La loro creatività offre la possibilità di esplorare nuove strade e di far emergere domande importanti attraverso opere d’arte visive, performative o letterarie.

L’arte può scuotere le coscienze, sollevare domande difficili e ispirare il cambiamento. In un mondo diviso, gli artisti possono creare opere che promuovono il dialogo e la riflessione, spingendo le persone a guardare oltre le differenze e a trovare punti di contatto.

Il pensiero critico come guida all’attivismo intellettuale

I pensatori critici forniscono un quadro teorico per affrontare le questioni sociali e politiche in modo approfondito. La loro capacità di analizzare i sistemi di potere e di esaminare le implicazioni delle politiche pubbliche è essenziale per la promozione della giustizia sociale. Sfidano le idee preconcette e le narrazioni dominanti, incoraggiando il dibattito aperto e la revisione delle strategie esistenti.

L’attivismo intellettuale come impegno ponderato

È essenziale adottare un approccio ponderato all’attivismo intellettuale. Mentre la ricerca di soluzioni rapide e facili può spesso portare a decisioni affrettate e superficiali, gli umanisti, gli artisti e i pensatori critici ci insegnano che il cambiamento reale richiede tempo, impegno e riflessione profonda.

La tolleranza verso le opinioni diverse e la disposizione ad ascoltare sono virtù fondamentali per costruire ponti tra le prospettive e promuovere il dialogo costruttivo. In questo contesto, l’attivismo intellettuale diventa una forma di impegno costante e consapevole nel promuovere il pensiero critico e la creatività come strumenti per il cambiamento sociale.

L’attivismo intellettuale come motore del cambiamento sociale

L’attivismo intellettuale è una forma di impegno che va oltre le manifestazioni e le proteste fisiche. È una spinta a promuovere il pensiero critico e a sollevare questioni importanti attraverso l’analisi, la creatività e il dialogo.

In un’epoca di divisione e polarizzazione, l’attivismo intellettuale offre un’alternativa alla retorica bellicosa, promuovendo una visione più inclusiva e giusta del mondo.

Concludendo, questa azione è fondamentale per promuovere la tolleranza e il cambiamento sociale. Attraverso il loro impegno nell’affrontare la complessità delle questioni sociali e politiche, la creatività come mezzo di espressione e il pensiero critico come guida, queste figure contribuiscono a gettare le basi per un mondo in cui la tolleranza e la comprensione reciproca possono prosperare. È fondamentale riconoscere e sostenere il loro ruolo nell’incoraggiare una visione più inclusiva e giusta del mondo.

Autore Vittorio Alberto Dublino

Vittorio Alberto Dublino, giornalista pubblicista, educatore socio-pedagogico lavora nel Marketing e nel Cinema come produttore effetti visivi digitali. Con il programma Umanesimo & Tecnologia inizia a fare ricerca sui fenomeni connessi alla Cultura digitale applicata all’Entertainment e sugli effetti del Digital Divide Culturale negli Immigrati Digitali. Con Rebel Alliance Empowering viene candidato più volte ai David di Donatello vincendo nel 2011 il premio per i Migliori Effetti Visivi Digitali. Introducendo il concetto di "Mediatore della Cultura Digitale" è stato incaricato docente in master-post laurea.