La paura è un’alleata, uno stimolo naturale e quasi sempre inconscio per l’essere umano. Talvolta una reazione di sopravvivenza. Ciò che non deve essere è un limite per la vostra espressione esistenziale; va vissuta come un’alleata!
Provare paura spesso è vissuto come un freno alla propria maturità e crescita. L’attuale società, con le varie forme pensiero, spinge a credere che sia sbagliato o negativo provarla. È vero esattamente il contrario. Come ogni emozione emerge per aiutarci. Ogni suo segnale indica una strada, un percorso, un nuovo obiettivo. Sta a noi ignorarlo o prenderne parte.
Immaginiamo la paura come un semaforo rosso lungo il percorso di un treno. Ci fa fermare, ci fa rallentare, ci fa riflettere. Ci indica che è necessario prendere una pausa per entrare dentro di noi e vedere ciò che non abbiamo il coraggio di scoprire. Poi, però, riparte in corsa sui binari, con ancora più forza di prima.
Si manifesta sul piano emotivo per farci capire chi siamo e dove stiamo andando.
L’antidoto più forte è, comunque, l’amore, la passione per i propri ideali, il credere in ciò che si dice e in ciò che si fa.
Solo armati di una “Volontà colorata da una grande passione”, noi possiamo trovare la forza di affrontare e superare qualsiasi difficoltà.
Sembra strano, ma è proprio così: la paura è una grande occasione per riconoscere la bellezza, la forza e il coraggio che sono in ognuno di noi, ma che abbiamo dimenticato.
Ma i Massoni hanno paura?
Mi viene da rispondere di “sì”, perché, essendo stata anche io una profana divenuta poi “iniziata”, ricordo ancora molto bene il tremore delle mani e i battiti accelerati del mio cuore quella sera in cui fui ammessa nel Tempio.
La paura mi ha accompagnato per un lungo periodo della mia vita massonica e, per certi versi, anche dopo.
Però mi viene anche da dire “no”, perché, ad un certo punto, la mia paura è diventata “conoscenza”, “amore”, “forza”, “coraggio”.
Ho cercato di comprenderne al meglio il meccanismo. Ho scoperto che in essa vi è una grande forza che ho reso consapevole, che ho accettato e fatto mia, rendendola per me una grande alleata nel mio cammino di elevazione.
Ho vissuto e vivo la Massoneria con “Coraggio”.
La “persona coraggiosa” è quella che agisce stando nel “giusto mezzo”, come ha scritto Platone nell’Etica Nicomachea, ed è proprio dell'”Uomo Saggio” il saper stare nel giusto mezzo, ovvero in quel punto di equilibrio, difficile da trovare, situato tra la paura e la temerarietà.
Solo armati di una “forte volontà e di una grande passione”, possiamo trovare l’energia di affrontare e superare qualsiasi difficoltà.
I Massoni dei tempi trascorsi, sebbene molto diversi tra loro a seconda del periodo e della tradizione a cui appartenevano, avevano un punto in comune: far conoscere e far vivere all’iniziato le sue paure.
Perché? La paura è veramente il nemico da sconfiggere? È quella brutta cosa di cui vergognarsi? Oppure è uno strumento che attende ad esserci utile? Un potente alleato nel cammino di elevazione? E se così è, come dobbiamo comportarci dinnanzi ad essa?
Non si tratta di combattere le nostre paure, né di non averle. Si tratta di viverle, sperimentarle e arrivare gradualmente ad accettarle, ad integrarle profondamente dentro di noi. Così come il piombo si trasmuta in oro tramite la pietra filosofale, così questa si trasforma e diviene forza, energia, elevazione. E quando è stata sublimata attraverso la pietra filosofale dell’amore e dell’accettazione, diventa un punto di forza.
Tutta la vita del massone, attraverso i riti ed il rituale, è protesa allo sperimentare la morte in vita, a superare la più grande delle paure, interpretandola, invece, come atto eroico e reale, e porsi come obiettivo finale quello di ottenere una coscienza che, abbandonato il corpo fisico, si riesca a vivere come realtà autonoma. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!
Restare coscienti dopo la “trasformazione” non è il frutto di miracoli o rituali magici, ma solo il risultato plausibile di un lavoro fatto su di sé, costante e perenne, capace di trasformarci sempre di più in esseri di vera Luce.
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.