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‘La notte di Ecate’ al Museo di Naxos

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'Ecate - La via del desiderio', di Stefania Pennacchio


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Il 10 agosto performance di musica, poesia e video art e presentazione del catalogo della mostra ‘Ecate – La via del desiderio’, di Stefania Pennacchio con intervento del curatore, Angelo Crespi

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 10 agosto, in occasione della presentazione del catalogo della mostra di Stefania Pennacchio ‘Ecate – La via del desiderio’, il Parco archeologico di Naxos ospita una performance serale di musica, poesia e video art dal titolo ‘La notte di Ecate’.
Si inizia alle 21:00 al Museo di Naxos dove, alla presenza del curatore della mostra, Angelo Crespi, giornalista e critico d’arte, Direttore della Pinacoteca di Brera a Milano, la Direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano, presenterà il catalogo appena pubblicato.

A seguire proiezione del video dedicato al progetto espositivo di Stefania Pennacchio realizzato da Giuseppe La Spada, fotografo e video artist.

Dalle 22:00 la serata proseguirà lungo il sentiero dell’area archeologica dove è in programma una performance itinerante di poesia e musica sotto le stelle che si concluderà nel cuore dell’antica polis greca di Naxos, davanti all’installazione dell’opera di Pennacchio ‘La grande trottola di Ecate’.

Interverranno: Giuseppe La Spada, fotografo e video artist; Sara Pennacchio, attrice; Antonio Testa, percussionista; Fulvia Toscano, autrice dei testi poetici della performance.

La mostra

‘Ecate – La via del desiderio‘ è la mostra della scultrice Stefania Pennacchio, curata da Angelo Crespi, Direttore generale della Pinacoteca di Brera a Milano. Un progetto espositivo imponente che nasce dall’idea dell’artista e della direttrice del Parco Archeologico Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano.

Allestita fino al 30 ottobre 2024 nel Parco archeologico di Naxos, l’esposizione comprende sei grandi opere che punteggiano il sito della prima colonia greca in Sicilia evocando uno degli archetipi di Ecate, dea capace di far sorgere i desideri e di infondere la forza necessaria per realizzarli.

Un progetto che include un’esperienza di arte relazionale coinvolgendo i visitatori a ritrovare i propri sogni, a darvi corpo e ad affidarli simbolicamente alla dea.

Che sia argilla declinata secondo la tecnica giapponese del raku, o, come in questo caso, il semire, impasto ceramico refrattario a grana grossa, Stefania Pennacchio è un’artista la cui produzione è segnata da una continua sperimentazione: uno stile personale e riconoscibile, declinato con l’uso dell’argilla e del bronzo.

Per Naxos, Stefania Pennacchio ha immaginato un percorso condiviso con i visitatori che, inquadrando i QR Code delle opere, possono interagire con le sei grandi sculture disseminate lungo l’area archeologica.

Una di queste, in particolare, rievoca una tradizione religiosa degli antichi abitanti di Naxos: collocata proprio all’incrocio di una delle vie principali, la platèia B, della polis, in corrispondenza delle basi quadrangolari in basalto lavico dell’Etna che, forse, erano altari dove ogni giorno – come succede ancora oggi nei centri storici di città e borghi di tutta Italia – i cittadini onoravano le divinità con offerte votive.

A spiegare il rituale che attende i visitatori al Parco di Naxos è la stessa artista che ha elaborato il progetto con lo psichiatra e psicanalista Andrea Rapisarda:

Lungo il percorso dell’antica polis sono presenti otto domande, fruibili attraverso la scansione di QRcode e che aiuteranno i visitatori a mettersi in contatto con la fonte personale dei propri desideri.

L’esperienza si conclude con la scultura ‘Grande trottola di Ecate’, che raccoglie i desideri di tutti coloro che vorranno lasciarne traccia.

Dea che protegge – e dalla quale proteggersi – Ecate era percepita come una divinità misteriosa, al contempo benevola e crudele verso i mortali. Così la descrivono gli studiosi della cultura greca.

Una ulteriore sfida per l’artista, come sottolinea il curatore.

Spiega Angelo Crespi:

Mi ha sempre incuriosito l’idea che la parola ‘desiderio’ sia etimologicamente affine al termine ‘disastro’, quasi che la caduta delle stelle fosse nello stesso tempo un momento di anelito ma anche di timore.

Ecate è la dea che rappresenta questo duplice sentimento. E non trovo modo migliore, perché un’artista contemporanea attenta qual è Stefania, si confronti con l’archeologia, in un misto di riverenza e di complicità.

Stefania Pennacchio – Biografia breve

Stefania Pennacchio è un’artista dedita all’indagine e alla sperimentazione della scultura ceramica. Le sue origini calabresi e la cultura ionica sono chiaramente presenti nell’uso delle tecniche di lavorazione dei materiali. L’artista mescola e dialoga la millenaria conoscenza artigianale del Mediterraneo con quella altrettanto lontana e affascinante della tecnica giapponese del Raku.

I materiali prediletti sono le argille, i metalli, le pietre. La scelta non è casuale poiché tutte le loro caratteristiche e qualità vengono tradotte nella complessità della figura femminile raccontata con introspezione attraverso gli archetipi della cultura classica e mitologica occidentale.

Apprezzata da critici come Philippe Daverio e Jean Blanchaert. È stata ambasciatrice della cultura italiana nel mondo per EXPO Milano 2015. Le sue opere sono presenti in numerose gallerie e collezioni private: Versace, Blanchaert, Rocco Guglielmo. Ha esposto a Monaco, Nizza, New York, alla Biennale di Venezia, in Cina, Giappone, Cipro e Grecia.

Dal 2017, venticinque delle sue opere sono state esposte in Cina al Zhengzhou Grand Emporium e dal 2018 fanno parte del Padiglione Italiano al NIEC a Ningbo e all’IMIEC a Hohhot. Nel 2020 è stata presente con un’installazione e video arte negli spazi della Triennale di Milano.

Naxos – Cenni storici

Naxos fu la prima colonia greca in Sicilia, fondata nel 734 a.C. da coloni provenienti da Calcide in Eubea e dall’isola di Naxos, nelle Cicladi, giunti – e forse guidati dai segnali di fumo e di luce del vulcano Etna, vero ‘faro’ del Mediterraneo – a quello che era un naturale punto di approdo per le navi provenienti dalla Grecia.

Conquistata da Ippocrate di Gela, 492 a.C., e da Ierone di Siracusa, 476 a.C., che deportò a Leontinoi gli abitanti di Naxos, gli esuli rientrarono intorno al 461 a.C., con la caduta del tiranno – la città presenta un impianto a griglia ortogonale.

Come città ionica, Naxos fu alleata di Atene già prima della Pace di Gela del 424, e dopo con le sue colonie di Leontinoi e Katane, Thuc. 6.20.3, supportò gli Ateniesi nelle campagne contro Siracusa.

Un’alleanza costata cara a Naxos: dopo la sconfitta di Atene, Dionigi di Siracusa la rase al suolo nel 403 a.C. Nonostante dal IV sec. a.C. il principale centro urbano fosse Tauromenion, a nord, Naxos continua a vivere con il suo porto e le attività marittime.

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