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La morte come iniziazione: il significato esoterico del verso di Rumi

Morte - iniziazione


Rumi, il grande poeta e mistico persiano del XIII secolo, è considerato uno dei massimi esponenti della tradizione sufi, la corrente esoterica e spirituale dell’Islam.

Le sue opere sono ricche di simboli e allegorie che celano profondi insegnamenti sulla natura dell’uomo e del suo rapporto con Dio.

Tra i suoi versi più celebri, vi è quello che recita:

Morii come minerale e divenni una pianta; morii come pianta e divenni animale; morii come animale e fui uomo. Perché dovrei temere? Quando diminuii morendo? E tuttavia, ancora una volta morirò come uomo per elevarmi con gli angeli benedetti; ma anche lo stato di angelo supererò.

Questo verso, tratto dal poema ‘Masnavi’, è una sintesi della concezione rumiana della vita come un viaggio iniziatico, in cui la morte non è una fine, ma una trasformazione.

Rumi usa la metafora della scala dei regni della natura per descrivere le tappe dell’evoluzione spirituale dell’uomo, che passa dallo stato minerale a quello vegetale, da quello animale a quello umano e, infine, a quello angelico.

Ogni passaggio comporta una morte al livello precedente e una rinascita a quello successivo, in un processo di purificazione e sublimazione che lo avvicina sempre più alla sua origine divina.

La visione di Rumi si inserisce nella tradizione esoterica universale, che ritroviamo, ad esempio, anche nella Massoneria.

La Massoneria, infatti, al di là delle sue degenerazioni è, o dovrebbe essere, una scuola iniziatica che propone ai suoi adepti un percorso di conoscenza e perfezionamento, basato sull’uso di simboli, rituali, allegorie e pratiche operative.

Il fine ultimo della Massoneria è di portare l’uomo a realizzare la sua vera natura, che è quella di essere immagine e somiglianza di Dio.

Uno dei simboli più importanti della Massoneria è quello della scala a sette gradini, che rappresenta le sette scienze liberali: grammatica, retorica, logica, aritmetica, geometria, musica e astronomia.

Queste scienze sono le discipline che l’uomo deve studiare e padroneggiare per elevare la sua mente e il suo spirito al di sopra della materia. La scala a sette gradini è anche un’immagine della scala dei regni della natura.

Ogni grado comporta una prova iniziatica, che simboleggia una morte e una rinascita a un livello superiore di coscienza.

La prova più famosa è quella del terzo grado, quello di Maestro, in cui il candidato deve affrontare la morte simbolica di Hiram, l’architetto del Tempio di Salomone.

Questa prova rappresenta la morte dell’ego e la rinascita dello spirito, che si libera dalle catene della materia e si apre alla luce della sapienza.

La morte come iniziazione è quindi il tema centrale sia del verso di Rumi che della Massoneria.

Entrambi ci insegnano che la vita non è una successione di eventi casuali e insignificanti, ma un’opportunità di crescita e trasformazione.

Entrambi ci invitano a non temere la morte fisica, ma a vederla come un passaggio verso una realtà più alta e luminosa.

Entrambi ci esortano a non fermarci al livello umano o persino angelico, ma a superare ogni limite e ogni forma per raggiungere e reintegrarci nell’essenza ineffabile dell’Uno.

Autore Raffaele Mazzei

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