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La Massoneria operativa nel medioevo rumeno

Guanti massonici


Abbastanza è stato scritto in occidente circa l’importanza di gilde e corporazioni artigiane medievali, di quella che, cioè, è stata la Massoneria operativa.

Nell’Europa occidentale le prime forme di organizzazione artigianale risalgono al XII secolo, quando nacquero le prime confraternite che raggruppavano artigiani sia laici che ecclesiastici.

Gradualmente, divennero comunità di mestieri ben articolate, ottenendo privilegi quali esenzioni fiscali e libertà di movimento.

Secondo alcuni manoscritti medievali, la Massoneria operativa era associata alla geometria, risalente alla creazione del mondo, che aveva accompagnato l’umanità nella sua evoluzione.

Il ruolo principale della Massoneria medievale consisteva nell’espressione del linguaggio simbolico nell’architettura. I muratori operativi, consapevoli dell’importanza delle opere realizzate, immaginarono l’universo come un immenso sito architettonico.

Nello spazio romeno, l’attività delle corporazioni artigiane è attestata dal XIV secolo, quando si manifestarono come organizzazioni complesse, profondamente coinvolte nella vita delle comunità di cui facevano parte.

Nel caso della Transilvania, come in tutta Europa, gli apprendisti e i compagni dovevano assumere una rigorosa disciplina; gli obblighi e i benefici oscillavano da una corporazione all’altra, a seconda del mestiere che esercitavano.

Ad esempio, in alcuni casi, gli apprendisti e i compagni non potevano partecipare alle cerimonie dedicate ai patroni spirituali delle corporazioni di appartenenza, prerogativa riservata esclusivamente ai maestri.

Come nelle corporazioni dell’Europa occidentale, il periodo di apprendistato nelle corporazioni della Transilvania era relativamente lungo e comportava obbedienza e privazioni.

Il passaggio da apprendisti a compagni avveniva nel corso di cerimonie, che terminavano con un pasto donato da chi saliva un gradino professionale. Per passare da compagno a maestro, occorreva intraprendere un viaggio di studio in altre città, che poteva durare anni.

Dopo questo cammino, il compagno presentava ai maestri la sua opera o il suo ‘capolavoro’, offrendo un banchetto in onore del momento solenne. Con l’elevazione al rango di maestro, si acquistava anche lo status di cittadino.

Alla fine del XVI secolo, nella regione della Transilvania e, in particolare, a Brașov, Sibiu e Sighisoara, si cristallizzarono le unioni delle corporazioni, che esercitavano la stessa professione.

Si potrebbe identificare un prolifico scambio di idee ed esperienze con organizzazioni simili in Occidente.

Fin dal periodo della Massoneria operativa e dal funzionamento delle corporazioni artigiane, lo spazio romeno è stato collegato da molti punti di vista alle realtà dell’Europa occidentale e centrale e, per mezzo di essa, in tale area, si è cristallizzata ed evoluta la fede nella libertà della persona e nella meritocrazia, due dei valori che la modernità imporrà in tutto il Vecchio Continente.

Autore Antoniu Martin

Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.

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