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La Massoneria nell’era post-Covid

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era post-Covid


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È ormai chiaro a tutti che il 2020 è stato un anno spartiacque nella nostra storia. Il mondo precedente all’epidemia da Covid-19 è finito e un altro mondo del tutto nuovo è iniziato.
Pensare che al termine di questo periodo tutto tornerà come prima significa nutrire un eccesso di ottimismo, poco o per nulla aderente alla realtà.

Quanto è avvenuto e sta avvenendo in seguito all’avvento di questo nuovo virus ha avuto e avrà profonde ripercussioni in tutti i campi dell’esistenza umana: politico, sanitario, sociale, economico, ma anche culturale, psicologico, relazionale e spirituale.

Siamo tutti confusi, un sentimento di ansia e d’incertezza sul nostro futuro ci pervade: non sappiamo dove stia andando l’umanità, le felici aspettative di progresso, che hanno caratterizzato i primi decenni del dopoguerra, si sono dissolte in cupe visioni di degrado ambientale, tensioni sociali, progressivo isolamento generalizzato e impoverimento globale.

Anche la Massoneria non sarà più la stessa, non potrà più esserlo se non vorrà ridursi definitivamente a un grottesco cimelio del passato.

Della profonda crisi che già l’attraversava prima dell’epidemia abbiamo parlato in un precedente articolo.

L’emergenza sanitaria e le conseguenti limitazioni alle attività sociali hanno ulteriormente minato l’esistenza e lo stato di salute delle comunioni massoniche, che normalmente svolgono la loro attività in una dimensione d’incontro fisico, all’interno dei templi. In questo periodo le diverse comunioni massoniche hanno quindi dovuto reinventarsi nuovi modi per mantenersi vitali.

Molte logge e comunioni hanno sfruttato le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, che permettono di connettersi anche a distanza; eventi online, teleconferenze e incontri virtuali si sono moltiplicati, con l’intento di mantenere in contatto fra loro le sorelle e i fratelli, di proseguire almeno virtualmente i massonici lavori e di non disperdere l’eggregore, vale a dire il legame spirituale che unisce i membri di una comunità spirituale.

Tutto ciò è stato ed è utile e necessario; ma comprensibilmente i massoni di ogni ordine e grado avvertono vivamente la nostalgia del contatto umano, dell’esperienza insostituibile del tempio e della ritualità.

Il momento di tornare a riunirci fisicamente arriverà; ma l’occasione di questi mesi non deve essere sprecata. Questo periodo d’isolamento e interruzione forzata dei lavori, da esperienza di sofferta costrizione può essere consapevolmente convertito in occasione di riflessione, evoluzione spirituale e pianificazione del futuro.

Ciò può essere fatto a livello individuale, come suggerisce Éric Coulon nel suo articolo sul confinamento sanitario, ma anche a livello di corpi massonici.

Sfruttiamo questo tempo per studiare i nostri rituali, approfondirne il significato iniziatico, riflettere sull’attualità del loro messaggio. Meditiamo sulla necessità di riproporre i valori e gli insegnamenti iniziatici universali della nostra Tradizione, più che mai necessari in quella giungla che ormai è diventato il nostro mondo, in una forma e un linguaggio adatti alla contemporaneità; riflettiamo profondamente, con obiettività e onestà intellettuale, sugli aspetti ormai obsoleti dell’esperienza massonica, su ciò che la appesantisce e l’avvelena.

Da questo punto di vista la questione più urgente, a nostro avviso, è la mancata applicazione del principio di fratellanza universale. Senza questo presupposto, senza la capacità di dialogare con serenità tra le diverse comunioni, la Massoneria non potrà mai avere un impatto credibile e autorevole sulla società.

Non è necessario pensarla tutti allo stesso modo; la Libera Muratoria può anche avere tante voci, ma è necessario che le diverse anime sappiano rispettarsi, dialogare senza confutarsi e denigrarsi reciprocamente.

Solo così riusciremo a far brillare anche all’esterno il Fuoco segreto che alimenta tutti i templi del mondo; solo così il nostro ritorno nei templi segnerà davvero una rinascita e una rigenerazione.

Ma non limitiamoci a un lavoro teorico: questa situazione consente anche di ridare spazio e valore all’operatività. Nella solitudine delle nostre stanze, gli insegnamenti iniziatici tradizionali possono essere sperimentati da ciascuno di noi, attraverso pratiche ed esercizi, come ad esempio la meditazione.

Tali strumenti di lavoro individuale, indispensabili per un vero cammino iniziatico, possono essere anche proposti a livello di logge e di comunioni, rafforzando in tal modo l’eggregore e la crescita del gruppo e dei suoi componenti. Riusciremo così a distinguere con più chiarezza l’essenziale dal superfluo, l’imperituro dall’obsoleto.

Nel nostro piccolo, noi del “Laboratorio” continueremo a lavorare in questa direzione; per la fratellanza massonica universale, esempio e seme di un sentimento di condivisione e appartenenza esteso a tutta l’umanità, per il recupero della dimensione iniziatica della Massoneria, per una rigenerazione di questa nobile istituzione.

Proporremo studi sul simbolismo, strumento principe della Via massonica allo sviluppo individuale; sull’operatività iniziatica, solo strumento in grado di rendere concreto un percorso umano e spirituale che altrimenti rischia di rimanere soltanto illusorio; sullo stato della Massoneria attuale e sulle proposte per un suo rinnovamento, da dovunque esse ci giungano.

Daremo quindi spazio ad altre voci che possano arricchire il nostro Laboratorio, provenienti dal panorama massonico, esoterico e iniziatico del presente, ma anche ad autorevoli testimonianze esterne al mondo iniziatico, in grado di far crescere la nostra comprensione del mondo in cui viviamo.

Il nostro gruppo Facebook è inoltre attivo per ampliare lo spazio di discussione aperto da questa Rubrica.

Come abbiamo già detto negli articoli precedenti, per tornare a contare nel mondo la Massoneria deve saper morire per rinascere: deve ridefinire la sua identità e la sua missione nel mondo. Traghettiamo nel futuro il nostro prezioso deposito tradizionale, non più con le carrozze ma con i jet: il mondo corre vertiginosamente senza aspettare, la Storia non ha pietà di chi non ne comprende il tumultuoso corso.

L’emergenza finirà. La Massoneria dovrà farsi trovare pronta, per gettare nuovamente luce nel mondo; ritrovando consapevolezza della sua essenza potrà forse così tornare a essere un motore evolutivo per l’umanità, anziché una trita e logora testimonianza di vere o presunte glorie passate.

Autore Hermeticus

Libero ricercatore spirituale, ha alle sue spalle una lunga esperienza massonica. Attualmente è il Gran Maestro del Rito Ermetico Operativo, una comunione iniziatica di stampo massonico di recente costituzione, concepita per venire incontro alle esigenze spirituali proprie dell'essere umano del XXI secolo.