L’equinozio di primavera
L’equinozio vernale cade nel mezzo del periodo chiamato Quinquatria, comprendente i giorni dal 19 al 23 marzo e dedicato dai Romani a Minerva, la divina Sapienza, quella che i Fedeli d’Amore chiamavano Madonna, Fiore, Rosa.
L’equinozio è tempo di resurrezione, da re-surgo, mi rimetto di nuovo in posizione eretta. È quanto dobbiamo fare anche noi, in questi tempi di incertezza, di buio. Ne abbiamo bisogno, ne ha bisogno la Massoneria, per riavere il ruolo che le compete.
La Massoneria non è, come potrebbe apparire a osservatori superficiali, in special modo per il suo sviluppo settecentesco, un’associazione ove ricchi borghesi anelano ad accreditamenti pseudo nobiliari e ove nobili al tramonto tentano accreditamenti nelle ricchezze borghesi.
La Massoneria non è luogo di incontri di interessi profani e nemmeno mallevatrice di scalate sociali o, peggio, rifugio di complessati in cerca di certezze o, ancora, di paranoici alla ricerca di un piedistallo sul quale collocare la loro inutile statua.
La Massoneria è luogo di ricerca, di conoscenza e di elevazione spirituale; è luogo di libero pensiero e di sviluppo della e delle libertà.
L’equinozio di primavera non è soltanto astronomia, esso è anche – soprattutto – celebrazioni e festeggiamenti. Fin dall’antichità, in tutto il mondo, il buio che cede il passo alla luce, era ed è associato al concetto della rinascita, caratterizzata dal risveglio di piante e animali; un momento da festeggiare dunque. Oestara, Alban Eiler, “Luce della Terra”, cadeva il 21 di marzo, momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio.
L’equinozio di primavera segna proprio il momento dell’unione in un simbolismo cosmico, legato al risveglio della Natura; a ciò si ricollega il tema del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla luna. Il Dio Sole si accoppia, infatti, con la Giovane Dea Terra.
L’equinozio di primavera è il momento della rinascita, dei nuovi progetti, quello in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. È il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità.
Rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme. Ora il giorno e la notte sono perfettamente in equilibrio ed uguali in lunghezza e la forza del sole sta crescendo.
La Grande Ruota gira senza sosta… tuttavia, questo è un giorno molto importante, in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita in primavera.
È il giorno in cui la Wicca commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte.
La signora del Giorno è, o deve essere, occasione di pulizia e di rinnovamento, un’occasione per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa, anche quella interiore, ripulendola delle influenze prolungate dell’inverno. È, inoltre, il momento per la pulizia ed il rinnovamento della propria psiche e per portare equilibrio nella propria vita.
L’equinozio di primavera, per gli iniziati, ha significati esoterici più profondi: l’Anno Magico mette per la prima volta l’Io di fronte al non-Io, all’Altro. Il percorso del Sole attraverso lo Zodiaco, che si rispecchia nella successione delle stagioni, è la grande lancetta che va di concerto con la crescita spirituale dell’Illuminato che segue l’Anno Magico.
L’equinozio di primavera è l’inizio dello Zodiaco, ciò ci indica che dovremmo assistere ad un nuovo inizio. Così è, infatti. Comincia un lavoro sotterraneo di preparazione che porta alla Purificazione, il cui scopo elettivo è di rimuovere gli angoli taglienti del dolore inconscio legato ai ricordi, opera di purificazione che si approfondisce ad ogni Anno e che permette di liberarsi degli schemi di comportamento sbagliati e di ricostruirne dei nuovi.
Questa fase è caratterizzata da una crescente acquisizione di baldanza, di desiderio di sperimentare nuove vie, di rinnovata voglia di vivere, ed è proprio a questo punto, quando si assiste all’esplosione delle forze della Primavera, che lo Zodiaco ci pone il primo impatto con il non-Io, con “l’altro” che non deve più restare l’antagonista dell’Io.
Chi è felice con se stesso, per un nuovo progetto che sta per cominciare, vive un momento di grande ottimismo e di positività e tende a trasmetterla anche al prossimo, chiunque esso sia: conoscente, amico, cliente o persona incontrata per caso.
La liberazione dal dolore inconscio ha ridotto gli schemi di chiusura, di eccessiva difesa, di mancanza di socialità e permette di stringere legami più profondi con gli altri e di essere più disponibili, fino ad avere percezioni extrasensoriali sui fatti che li riguardano. Nello specifico, questo aprirsi passa, se vogliamo, per la porta più facile, perché è quella dell’amore.
Si tratta comunque di un cambiamento semplice solo all’apparenza perché la necessità di dover accettare e di farsi accettare da un’altra persona è un passo non piccolo. In ciò si deve leggere una chiara indicazione che il singolo individuo, per continuare a crescere, deve confrontarsi con gli altri e in, modo concreto, deve accettare e ricambiare l’amore di un altro essere umano.
L’equinozio viene a rappresentare, dunque, un punto cardinale nell’evoluzione di una persona; da un lato è la rinuncia necessaria e drammatica dell’Io alla propria unicità, dall’altro è l’inizio di ciò che gli antichi chiamavano “Ingresso dell’Albero”, “Arbor Intrat”, e che oggi molti chiamano “consapevolezza”.
Un vero cammino spirituale è sempre fonte di maggiore felicità e l’individuo che accresce la propria consapevolezza in questo periodo, ottiene due grandi benefici personali: la propria intima soddisfazione e la nascita di maggiore veggenza verso se stesso e gli altri. Nei confronti del prossimo, si colgono proprio gli eventi, mentre nei propri riguardi delle suggestioni, che inducono a prendere scelte precise e a scansarne altre.
L’equinozio è, dunque, davvero una congiuntura particolare della natura che consente la vita sul nostro Pianeta. Non solo l’inverno lascia il passo alla primavera, come l’estate lascia il passo all’autunno, ma accade qualcosa di più importante.
L’Uomo si rende conto che esso rappresenta un periodo della propria dimensione di vita e di quella di ogni essere vivente sul nostro pianeta, che si svolge lungo le stagioni dalla primavera, attraverso l’estate, per giungere all’autunno e, infine, all’inverno. Si nasce, si cresce, ci si sviluppa e si ritorna alla Madre Terra, nell’eterno ciclo della vita.
Questi passaggi segnano sempre un punto di svolta, anche quando non ne siamo esplicitamente consapevoli, e dimostrano che noi siamo parte di qualcosa di grandioso, di eterno, di Divino, e che una scintilla di Luce è sempre dentro di noi.
Per la massoneria gli equinozi sono cicli vissuti profondamente nella loro ritualità. Nel ciclo cosmico della grande opera della Natura, sono i giorni in cui la Terra si presenta come un punto della linea retta costituita dalle sue sorgenti di luce, il Sole e la Luna. Incarnano, pertanto, per i liberi muratori, l’equilibrio del Cosmo, che si configura come un insieme ordinato, perfetto opposto al caos dal quale è stato originato.
Oggi l’eterna lotta tra la Luce e le tenebre trova una perfetta armonia ma da domani in poi la Luce durerà ogni giorno di più spandendo i suoi benefici a tutte le creature.
I massoni sono però coscienti che questa lotta cosmica è ciclica – che presto le tenebre lentamente ed inesorabilmente, riprenderanno a prevalere – ma sono compattamente schierati a difesa del Sole e della vita, pronti a combattere perché le tenebre non prevalgano.
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.