Il Premier olandese Mark Rutte ha svelato l’esistenza di una lista nera che la Russia avrebbe redatto e che contiene nomi di politici e militari europei che pare non godano della totale simpatia ed approvazione del Cremlino. La notizia ha subito scatenato l’ira dell’Europa e non si esclude che la lista nera sia stata stilata come reazione alle sanzioni che l’ UE ha imposto alla Russia in conseguenza alla difficile situazione ucraina. Ma d’altronde non c’è da biasimare la vecchia signora russa visto che anche alcuni stati europei possiedono una lista fatta di persone che non vengono ricevute o invitate nel proprio paese.
Tra gli europei inseriti nella lista nera ci sono: il segretario generale del Consiglio dell’Unione europea, Uwe Corsepius, destinato a diventare consigliere per gli Affari esteri della cancelliera tedesca Angela Merkel; l’ex vice premier britannico, Nick Clegg; l’ex premier belga e deputato liberale all’Europarlamento, Guy Verhofstadt; il vice ministro alla Giustizia polacco,, Robert Kupiecki; l’ex ministro alla Difesa britannico, Malcolm Rifkind; la capa dell’autorhity fiscale svedese, Eva Lidstrom Adler. La pattuglia più numerosa di indesiderati è polacca, con ben 17 responsabili politici.
Furioso il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz: “E’ inaccettabile” la black-list russa che include un ampio numero di importanti europarlamentari e che diminuisce ulteriormente la fiducia reciproca, danneggiando gli sforzi per un dialogo costruttivo per trovare una soluzione pacifica e duratura all’attuale crisi geopolitica in corso”. L’esecutivo di Angela Merkel è già entrato in contatto con Mosca e chiede trasparenza sui nomi delle persone messe all’indice. Sulla stessa linea anche Olanda, Belgio, Svezia. La posizione dell’Italia si fa difficile: proprio nel giorno della notizia il Ministro degli esteri Gentiloni si è recato in Russia e poco prima del suo arrivo all’ambasciata italiana la Farnesina ha diffuso una nota per definire la lista nera «non comprensibile, soprattutto alla luce dell’assenza di criteri e condizioni di formulazione. Non se ne comprendono le ragioni e le modalità, ed essa non contribuisce al rilancio del dialogo tra Ue e Russia, che l’Italia continua a sostenere». Ai giornalisti non ha rilasciato nessuna dichiarazione, ma è facile immaginare come questa notizia abbia potuto influenzare il clima della visita.
La Russia cerca di difendersi sostenendo che Mosca non è tenuta a pubblicare la sua lista nera. “Niente ci obbliga a renderla pubblica, né la legge russa né gli impegni internazionali”, ha dichiarato l’ambasciatore russo presso la Ue, Vladimir Cizhov. “La pubblicazione di questa lista da parte nostra non porterebbe che ad una escalation delle tensioni nella crisi ucraina”, ha aggiunto. La presenza di questa lista nera va ad incrinare i rapporti già tesi con l’Europa ma non solo; che i rapporti e gli equilibri politici tra ” occidente” e Russia non siano mai stati ottimali lo dimostra lo storia, ma questo fa venire a galla anche il “particolare” equilibrio interno alla Russia. Una trama di rapporti e di ostilità che il Cremlino ha sapientemente intessuto in questi anni e tenuto gelosamente nascosto. Insomma i dubbi e gli aloni di mistero su Putin e la sua gestione del potere continuano ad infittirsi e non contribuiscono a fornire di lui un’immagine positiva, questo anche alla luce della recente notizia dell’ avvelenamento di Vladimir Kara-Murz , giornalista che aveva trasmesso un video critico nei confronti di un fedelissimo di Putin. E’ ricoverato in ospedale per un intossicazione ai reni. Questo è solo l’ennesimo episodio che si aggiunge ad una lunga lista, nella quale non bisogna dimenticare Boris Nemtsov oppositore politico di Putin che è stato misteriosamente freddato con colpi d’arma da fuoco a poca distanza dal Cremlino.
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.