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‘La libertà della solitudine’ al Teatro Savoia

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Quintetto Elise


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In concerto l’11 gennaio a Campobasso

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 11 gennaio, ore 18:30, presso il Teatro Savoia di Campobasso, nell’ambito della Cinquantunesima Stagione dei Concerti 2019 / 2020,
Direzione artistica Andreina Di Girolamo, si terrà il Quintetto Elise si esibirà nel concerto ‘La libertà della solitudine – Omaggio a Beethoven nei 250 anni dalla nascita.

Eseguono:
Matteo Pippa – violino
Stefania Franchini – violino
Silvio Di Rocco – viola
Stefano Morgione – viola
Massimo Magri – violoncello

Programma
‘La libertà della solitudine’
Beethoven – Quintetto per archi in do minore op. 29 ‘La tempesta’
Manzoli – Gogol games, commissione Amici della Musica ‘Walter De Angelis’ Campobasso Onlus
Brahms – Quintetto per archi in fa maggiore op. 88

Quintetto Elise è formato da musicisti che hanno condiviso un tratto significativo del loro percorso professionale in due tra le più rappresentative compagini cameristiche del panorama nazionale e internazionale come I Musici di Roma e I Solisti Aquilani. I

l programma prevede due capisaldi del repertorio per questa formazione come l’op 28 di Beethoven e l’op. 88 di Brahms ed un’opera inedita commissionata dagli Amici della Musica di Campobasso ad Andrea Manzoli, giovane ma già affermato compositore, formatosi alla scuola di Ivan Fedele a Strasburgo e presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Composizione stranamente poco eseguita ma vero capolavoro ricco di tematiche affascinanti e complesse, il Quintetto in do maggiore op 29 ‘La tempesta’ di Beethoven è l’unico dei quattro quintetti per archi che nasce espressamente per tale organico.

Le altre opere sono infatti rifacimenti di altre composizioni. Alcuni critici ritengono che Beethoven abbia adottato questa tipologia a cinque, non tanto per esigenze compositive, quanto per ottenere col raddoppio della viola, una colorazione strumentale più efficace ed una maggiore sonorità.

Il quintetto in do maggiore è soprannominato ‘La tempesta’ per l’impetuoso movimento finale e fu dedicato dall’autore nel 1801 al Conte Moritz von Fries. Il Quintetto n. 1 in fa maggiore op 88 fu scritto da Brahms quasi di getto nella primavera dell’estate del 1882 ad Ischl.

Già alla fine di giugno di quell’anno la musica di questo lavoro fu data in lettura da Brahms all’amico Theodor Billroth, che in una lettera inviata il 24 ottobre 1882 a Clara Schumann, dice:

Ogni tempo è datato “primavera 1882”, e davvero tutto ha suono e soffio di primavera… euforia, gioia, musica di bellezza raffaellesca! Eppure, in tanta semplicità, tutto s’impronta di splendida maestria.

Tre tempi concisi, e in ognuno l’arte contrappuntistica conferisce alla bellezza del suono musicale; tutto fluisce con tanta naturalezza da sembrare necessario e inevitabile. Non si può dire che un tempo sia più bello o più significativo, interessante, artistico dell’altro.

Biglietti:
intero €12,00
ridotto fino a 25 anni: €6,00