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La lezione delle foglie

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foglie


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Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi.
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del Nord le porta via
nella fredda notte dell’oblio.
Jacques Prévert – Le foglie morte

In autunno, quando i viali si coprono di foglie morte, provo una strana sensazione. Calpestarle produce un suono secco, a volte sgradevole. L’istinto sarebbe quello di spazzarle via, eliminare quell’elemento di disordine e decadenza che deturpa i nostri perfetti viali ordinati.

Eppure, osservando meglio quelle foglie, scopro in loro una bellezza nascosta. Sono foglie vissute, segnate dal tempo, che ora si apprestano a nutrire la terra, dando origine a nuova vita. Non andrebbero forse accolte, anziché eliminate come un rifiuto?

Mi torna in mente l’invito di Cristo a ‘non giudicare’, a non separare con nettezza ciò che apprezziamo da ciò che condanniamo.
Anche le persone sono come quelle foglie sotto i nostri piedi: portano i segni della vita, luci e ombre; non possiamo pretendere che siano tutte uguali, ben ordinate secondo le nostre aspettative.

Ciascuna ha la sua storia, i suoi colori unici. Ciascuna merita di essere accolta per quella che è, prima di essere etichettata e scartata. Certo, alcune intralciano il nostro passo, fanno rumore sotto le scarpe. Ma anche da quel disagio può generarsi qualcosa di buono, se lo accogliamo con apertura.

Forse è tempo di imparare dalle foglie cadute. E guardarle non più come un fastidio da eliminare, ma come una componente naturale del ciclo della vita. Ricordiamo che anche noi, un giorno, appassiremo e cadremo a terra. E allora, l’unica cosa importante sarà solo come abbiamo vissuto.

Quando la sera, tra veglia e sonno, cerchiamo di eliminare qualche foglia secca dalla nostra mente inquieta, evitiamo di fantasticare e sentenziare quale ha diritto di restare e quale deve essere scartata.

Viviamo con più leggerezza e lasciamo che il vento soffi dove vuole.

Capiremo, allora, che la vita non è così ordinata come vorremmo. E che proprio in questo risiede il suo fascino.

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Autore Raffaele Mazzei

Da bambino, mia nonna mi raccontava storie straordinarie che mi facevano sentire speciale. Storie che mi hanno insegnato che comunicare è toccare il cuore con un’intenzione pura. Non basta informare. Bisogna creare una connessione autentica con il proprio pubblico, facendogli sentire che fai parte della sua storia, del suo progetto, del suo sogno. Oggi le neuroscienze lo confermano: il coinvolgimento emotivo aumenta l’attività e la recettività cerebrale. Io ne ho fatto la mia professione. Sono Raffaele Mazzei, esperto di comunicazione e copywriter. Con il mio team di professionisti, ti aiuto a creare un messaggio che fa la differenza. Un messaggio che non impone, ma conquista. Che non manipola, ma ispira. Vuoi scoprire come? Visita il mio sito www.raffaelemazzei.it e scopri l’Arte di comunicare.