Si finanzia lo studio e l’inserimento nel mondo del lavoro
Riceviamo e pubblichiamo.
Tra le sei borse di Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco intitolate a Rosaria Cigliano da €23.000,00 assegnate dalla Fondazione 1563 nel 2020, due premiano giovani napoletani laureati all’Università Federico II di Napoli.
L’ente strumentale della Compagnia di San Paolo nasce per gestire e valorizzare l’archivio storico della Compagnia di San Paolo, fondata, appunto, nel 1563, nonché promuovere percorsi di studio dedicati al Barocco e sostenere la ricerca in campo umanistico.
La borsa assegnata a Gianluca Forgione gli permetterà di approfondire la figura di Raimondo di Sangro e la cultura barocca della Cappella Sansevero. Antonio Iommelli, verrà invece finanziato per la ricerca sul Cardinale Francesco Adriano Ceva.
Le Borse di Alti Studi finanziano un anno di ricerche e affiancano gli studiosi con figure di tutor dedicati, fino alla pubblicazione dei lavori.
Spiega Piero Gastaldo, Presidente della Fondazione 1563:
Un progetto per noi strategico sia perché collegato alla cultura del nostro territorio, sia perché premia giovani studiosi in un campo di ricerca molto specialistico con l’obiettivo di favorire opportunità di futuro inserimento nel mondo del lavoro, non solo nelle Università, ma anche nelle Soprintendenze, nei Musei, e nelle Istituzioni culturali.
In 7 anni di attività la Fondazione ha sostenuto 37 borsisti, affiancati da altrettanti tutor, e coinvolto 120 docenti e ricercatori in convegni, seminari e summer school con un investimento di oltre un milione di euro.
Gli altri studiosi premiati sono i milanesi Alessandro Corsi, che svolgerà una ricerca sulla rete culturale dei professori gesuiti nella provincia Mediolanensis, e Massimo Romeri, che lavorerà sull’affermazione degli stuccatori luganesi a Torino; Alessandra Cosmi, Roma, che studierà la storia dell’arazzeria sabauda in relazione alle altre arazzerie europee; Giuseppe Fulvio Accardi, Venezia, che affronterà la storia politica e religiosa delle circolazioni intellettuali gianseniste nei domini sabaudi.
I sei giovani entreranno così a far parte della ormai nutrita comunità di studiosi, riunita intorno al Programma Barocco della Fondazione 1563, sotto la direzione scientifica della Professoressa Michela di Macco.