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La drunkoressia

La drunkoressia


Un viaggio tra i pericoli degli adolescenti

Il termine alcol deriva dall’arabo e significa “essenza nobile e pregiata”.

Nulla in contrario, per carità, osservando la questione dalla prospettiva di Al Smith, il quale, quando era Governatore dello Stato di New York, così rispose a chi, invocando il proibizionismo, gli chiese un’opinione in proposito:

Se per alcool si intende quel qualcosa che contamina l’innocenza, corrompe la castità, causa le malattie, rovina la mente ed è la causa della disoccupazione e delle famiglie spezzate, allora di certo mi oppongo ad esso con ogni mia forza mentale e fisica.

Ma se per alcool si intende quello spirito di socievolezza, quell’olio della conversazione che aggiunge scioltezza alle labbra e musica alla bocca; quel calore liquido che allieta l’anima e rallegra il cuore; quel profitto la cui imposta fiscale ha contribuito con innumerevoli milioni alla cassa pubblica per l’educazione dei nostri figli, per la cura dei non vedenti e l’assistenza dei nostri cittadini più anziani e bisognosi, allora con ogni mia forza mentale e fisica sono a favore!

Ma cosa dire della “drunkoressia”?

Si tratta di una patologia che si sta diffondendo tra alcuni giovani.

Pur di riuscire a bere molti alcolici, senza correre il rischio di ingrassare, sono disposti a digiunare fino a sera, quando sarà il momento di fare festa e di ubriacarsi.

La drunkoressia diventa quindi una malattia accomunabile all’anoressia o alla bulimia per le tipiche caratteristiche che hanno a che fare con l’alimentazione, sia essa in eccesso, per poi essere espulsa forzatamente, o in carenza.

Ma quali sono i danni in questo caso?

Davvero molteplici perché vanno dalle complicazioni del cavo orale alle problematiche dell’esofago e dell’apparato gastrointestinale, dall’epatite alcolica, che può sfociare perfino nella necessità di trapianti di fegato, alle cardiopatie.

A tutto questo si possono aggiungere gravi complicanze che hanno a che fare con stati neurologici e psicologici, come il delirium tremens, la paranoia alcolica, l’encefalopatia e l’epilessia alcolica.

Il consulente filosofico, ovviamente, non ha tra i suoi obiettivi quello di curare una patologia così importante, ma sicuramente rientra, nei suoi intenti di pubblica utilità, quello di informare della gravità e dei rischi.

Molti genitori non sono al corrente di quanto avviene.

Può capitare che vedano i propri figli apparentemente inappetenti, in particolar modo quando si predispongono ad uscite serali o nei weekend, quando invece potrebbe non trattarsi di semplice “assenza di appetito” bensì di una vera e propria strategia per poter ubriacarsi senza correre il rischio di ingrassare, problema maggiormente sentito dalle ragazze che, notoriamente, sono più inclini a difendere la linea.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.

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