Olio su tela, cm.50×25
Scendi lentamente, piccola goccia di rugiada a dissetarmi dall’arsura d’Amore che mai si placa…
Anch’io ho sfregato spellandomi le mani i rami secchi della Pramantha, che, ora finalmente, tra la paglia e l’erba secca si accende e riscalda…
in quel “fiore di fuoco”, tra fumo e faville, intravedo una “spira”, che parte dall’Anima lignea di ciò che un dì, fu albero rigoglioso di Vita e adesso… come un alchemico “flogisto”, esala nell’Aria come Spirito, in cerca di un nuovo corpo da abitare…
È scritto con “invisibili” ideogrammi nella Rosa, il Libro dell’Esistenza… come un “areopago” al quale l’Umana Essenza, ogni volta, cerca di risalire, per ridefinire almeno il proprio Diritto all’Armonia, arrampicandosi su di uno stelo irto di spine… tormentosi ed acuminati appigli, mentre… ogni petalo attende, ed è come una pagina sottile… una parete connettiva di delicato velluto che, separa le infinite e possibili Età della Vita.
Poi correre… così, lasciando libero da briglie il mio corsiero, che, senza doverglielo imporre, mi porti dalle coste spumose della Bretagna, dove ancora risuonano i madrigali dei trovatori raminghi arrivati dal sud, da quella Provenza dorata e solatia… e tra levitazione numinose giungere ai templi scavati nella roccia di Petra… non ora… bensì allora, in un altra età del Tempo, quando ancora gli ultimi nabatei con i calli alle mani scolpivano lo “spazio di pietra” con il deserto intorno…
Sì… è vero… non si riesce a sapere mai la vera direzione… che vorrebbe prendere la nostra Libertà, che un senso recondito appoggia su quel petalo di rosa che il vento impetuoso dei giorni che si vivono trascina con sé… o dove ci può condurre la nostalgia che ha scavato il suo antro nel cuore… per depositarvi i pezzi dispersi dell’Armonia, caduti nella nostra ansia continua di riconfigurazione… quelle “rimanenze” del Sogno… i frammenti dell’Uomo guerriero, che, però, ama la Pace… di chi è stato costretto ad asservirsi alla potestà della Materia e, che brama, invece, l’ideale, di chi è attirato a terra e vorrebbe volare… per transitar nell’Aria come una Essenza lieve… finalmente liberata dall’incubo della Nemesi che purtroppo… mai ci abbandona….
E… allora lo tolgo l’orologio dal polso oppure lo metto come quella volta dentro il fazzoletto e lo frantumo col martello, tanto ora lo so che nessuna magia lo restituirà intero… come fece quel “mago” che mi affascinò da bambino… e… del Roscov di mio nonno rimase solo la catena…
Dipingo e continuo, dentro di me, la frantumazione ora cosciente e determinata del Tempo misurabile in termini meccanici, seguendo, come un devoto pellegrino, la Solarità nel suo cammino dall’Alba al Tramonto… tendendo a dilatare quello della dimensione impalpabile…
E… sì, mi vedo cantar madrigali e scolpire la pietra, o macinar polveri o pigmenti per impreziosire di colorate emozioni il mio senso creativo e… poi donarlo, con rinnovato amore, al mondo…
Vieni, dunque, o goccia di rugiada… secreta in una notte di Luna piena… vieni a dissetar la Rosa… ad imperlarne ancora i petali… rorido brillio, perla della sua corona che la fa regina nel mio Giardino delle Nostalgie…
… e di quell’Antro del cuore oramai, fanne Dimora!
Autore Vincenzo Cacace
Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.
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