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La dimora del Nume

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La dimora del Nume di Vincenzo Cacace


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Olio su tela mis. cm.70×50

Adesso… e parlo del mio tempo… anche in quei fondali pieni di relitti dagli scafi squarciati… che giacciono tra velami d’alghe sul letto di rena e coralli… capienti come “ventri” ora di putrido fasciame, che ancora serbano nelle stive casse di tesori… orci d’olio e di granaglie, anfore sigillate di Falerno dal sapore antico… ed altre merci preziose, mai arrivate a destinazione…
Fino alle più lontane propaggini o lembi del più grande “sargasso” marino… una coperta di esistenziali “briciole” distesa nelle salmastre acque del nostro Azzurro Mondo… sfera di vita pullulante… “sparata”, con la potenza immane della Creazione, in un Cosmico Boato e che ancora procede… seguendo la propria irrefrenabile traiettoria… nella sfrenata “corsa” che “squaterna” l’Universo…

Sì… ora… giungono, in un flusso lento, prima galleggiando e poi fagocitati, velenosi rifiuti, sintetici “coriandoli” e… non “manufatti” ma indissolvibili oggetti stampati, pressofusi, nati tra fumi di “diossine” ed umori di “percolati”… materie di plastiche policrome destinate a sostituire il colore animico, vitale, guizzante della biosfera.

Così viene su, il Nume… il Nume col Tridente…
Nettuno e la sua sposa… Anfitrite, ad affacciarsi in questo tempo “estraneo” alla Memoria della Natura… figlio dell’uomo coniugato alla Discordia e padre della sua stessa Presunzione.

Sotto le acque è la loro dimora… ma, anch’essa è ora invasa da una deleteria ed anche troppo prevedibile trasformazione del mondo alla quale, però… nonostante ogni allarme… nessuno ha creduto!

Ma… ancora qualcosa emerge con loro…
come un piccolo campanile o… forse è la punta di una piccola cappella costruita con solida pietra… ora ricoperta da incrostazioni e colonie di celenterati perché… anche gli esseri microscopici costruiscono… operai inarrestabili… “attaccati” alla pietra, materia eterna… ossa della terra… squadrata, levigata.

Chi c’è all’origine dell’opera?

Fu un maestro di questo mondo, a costruirla?

Una costruzione… piccola, quasi una nicchia in mezzo al mare con campane dal suono argentino che risuonavano per confortare chi si agitava tra i flutti… indicazione di salvezza in ogni tempesta per chi sperava ardentemente dibattendosi in ogni storia umana che, quel mare fosse davvero… della “tranquillità”…

Questa rada… che sia reale o sogno dipinto di un mare… nel quale è “dolce naufragare” è sì, un luogo dell’Utopia… una di quelle propaggini dell’Anima e del Sogno nelle quali il Nume Dormiente evocato… immaginato, era disteso… ed ora che… esaudendo il mio “invito” ha finalmente visto, credo voglia tornarsene, con amarezza, deluso dalla constatazione di un avvenire mai “avvenuto”… nelle acque ancora più profonde del suo regno… dove tutti i clamori umani sia di gioia che di protesta e di tutto ciò che di più vario avviene in superficie, lasciano il “passo” al dominio del Silenzio.

Re… Nume spodestato di quegli oceani ora trasmutati in pozzanghere unte di petrolio, dove galleggiano boccheggiando, pesci, gabbiani, cormorani ed altre specie di varia natura, ora è costretto a trasferire in altre mani il suo tridente… speriamo sia in quelle di una Umanità Nuova, più accorta e sensibile…

Già la vedo… caspita! Era lì, pronta… come in attesa… o in “agguato”!
Una nuova figura dunque si profila ,e con il gesto pontificale, silenzioso, affida all’aria che si immagina già ricca di musicali vibrazioni a comando… un messaggio che si profila augurale di prosperità per il futuro…

Io, a dire il vero, l’ho dipinto e… fiducioso mi affido ancora una volta alla Speranza… ma quest’ultima presenza volitiva che appare, come tutte quelle figure che afferrano “prestamente” del Potere i simboli e gli strumenti di comando… non so proprio dirvi chi sia…

Io pratico l’esercizio del Dubbio, che mi insegna sempre a diffidare… a non abbassare mai la guardia… e ora… anche nel Sogno mi preoccupo… quindi posso dire a tutti, me compreso, soltanto… speriamo bene!

Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.