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La danza delle facule

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La danza delle facule


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Il sole, sotto un aspetto astronomico, è soggetto a dei fenomeni costituiti da macchie o brillamenti, che si osservano sia sulla fotosfera che sulla cromosfera, scaturenti da una concentrazione di linee magnetiche.

Questi fenomeni, denominati facule e/o facole, preannunciano un’attività stellare più intensa: consistono in una serie di punti luminosi, maggiormente densi, che si esauriscono prima che la facula si spenga.

Che strana tipologia fenomenica: il picco più alto del brillamento corrisponde al suo esaurirsi prima che la stessa facula cessi di esistere, dissolvendosi, sulla superficie del disco solare.

L’uomo che scandaglia il proprio sentire, va incontro a innumerevoli punti di brillamento, che possono costituire un vero e proprio sentiero di facule animiche.

Gli occhi intercettano gli sguardi; legano le anime più diverse, nel fluire del vibrato originario, e in un’alternanza speculare, fra ciò che è bene e ciò che è male, si fondono in un unico atto di autentico amore.

Molto spesso accade, che la recta via, non sia in realtà quella consigliata dalla ragione, ma soltanto e unicamente quella suggerita dalla densità dello spirito.

A volte comprendersi diventa difficile, impegnativo; e allora, proprio in quel momento, si è vicini ad abbandonare ogni cosa, voltando le spalle alla conoscenza e incidendosi, volontariamente, l’ennesimo segno sul cuore.

L’uomo volenteroso spesso sente di portare sulle spalle l’intero peso del mondo; l’uomo vagabondo sente su di sé soltanto il peso della giornata e anela unicamente al brivido della notte.

L’uomo consapevole è colui che possiede la bilancia fra le mani e, in pieno discernimento, riesce a contemperare i pesi della materia e a nutrire lo spirito, trattando, con balsamo di intuizione e polvere di percezione, la propria anima.

L’uomo consapevole conosce il dolore dell’attaccamento verso chi sfugge e scappa da una conoscenza superiore per mera paura; futile timore; o si approccia ad esso soltanto per opportunismo spicciolo.

Inevitabile, in questo caso, è il cambio di direzione verso una stabilità e un equilibrio interiore, che possono garantire continuità nel cammino della conoscenza.

Non si torna indietro; né si può cancellare ciò che di importante si è costruito: eppure, la grandezza del piano spirituale, raccoglie il desiderio viscerale di redenzione dell’uomo apparentemente smarrito nei fumi dell’effimero, per condurlo a vedere e ad ascoltare la danza delle facule.

Nel percorso del proprio sentiero, l’uomo immerso nell’oscurità di se stesso, cercando di risalire la china, amplia il proprio livello intuitivo e, inevitabilmente, nel passaggio temporale che abbandona l’inverno in favore della primavera, attiva immancabilmente, i punti luminosi della propria anima; i brillamenti più densi; liberando le facule in un’armoniosa danza di elevazione verso l’Infinito, da cui egli stesso proviene.

Danzano in cerchio le facule del sole, così come le facule animiche dello spirito nascosto dell’uomo.

Non hanno più catene da spezzare; né muri da valicare; né metalli da sciogliere: la danza delle facule conduce l’uomo consapevole del suo cambiamento in nuovo stadio di conoscenza, da cui certamente non ritornerà mai più; né vorrà più essere quello di prima.

Proseguirà il suo cammino fra una danza e l’altra e, nell’avvicinarsi alla stella madre, non ne resterà bruciato come le ali di Icaro, tutt’altro: esso si unirà all’Uno, per mezzo della sua stessa sostanza, simile alla Matrix Divina, ma filtrata dal setaccio del cambiamento.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".