Occorre accettare urgentemente l’accordo, che è sul tavolo da marzo, per rilanciare l’intesa del 2015 che dovrebbe impedire all’Iran di costruire una bomba atomica
Berlino, Londra e Parigi hanno chiesto a Teheran di porre fine all’escalation nucleare ed accettare urgentemente l’accordo che è sul tavolo da marzo, per rilanciare l’accordo del 2015 che dovrebbe impedire all’Iran di costruire una bomba atomica.
I tre Paesi, nel comunicato pubblicato dal Ministero degli Esteri tedesco, hanno affermato di rammaricarsi per il fatto che l’Iran non abbia ancora colto questa opportunità diplomatica e invitano a farlo immediatamente.
Tali dichiarazioni sono arrivate in concomitanza con l’annuncio del capo dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami, giovedì sera, che l’Iran aveva installato nuove centrifughe e iniziato a pomparvi gas di uranio.
Anche Berlino, Londra e Parigi hanno dichiarato di condannare la decisione di Teheran.
I tre Paesi ritengono che la chiusura da parte dell’Iran delle telecamere di sorveglianza dell’AIEA aggravi la situazione e complichi gli sforzi per ripristinare completamente il lavoro dell’accordo del 2015, che prevede la limitazione delle attività nucleari dell’Iran in cambio dell’allentamento delle sanzioni internazionali.
Queste mosse iraniane sono arrivate in risposta all’adozione da parte del Consiglio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, mercoledì 8 giugno, di una risoluzione che condanna il comportamento iraniano sul suo programma nucleare.
Il testo presentato dagli Stati Uniti e dal gruppo dei tre Paesi, Gran Bretagna, Francia e Germania, e approvato ieri, 9 giugno, dal Consiglio dei governatori dell’AIEA con una maggioranza di 30 membri su 35, sia la prima critica a Teheran votata dall’agenzia delle Nazioni Unite dal giugno 2020, sullo sfondo dell’accelerazione del programma nucleare e dell’arresto dei negoziati volti a rilanciare l’accordo del 2015.
Autore Redazione Arabia Felix
Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.