Sparatoria e lancio di bombe molotov
Venerdì 30 settembre i militanti hanno aperto il fuoco e lanciato bombe molotov in una stazione di Polizia nella provincia sud-occidentale del Sistan-Baluchestan. Lo ha annunciato la televisione di stato iraniana.
L’emittente ha riferito che poliziotti e passanti sono rimasti feriti nello scontro a fuoco a Zahedan, capoluogo di provincia.
Il Sistan-Baluchistan è una regione svantaggiata ai confini con Pakistan e Afghanistan, testimone di frequenti attacchi o scontri tra forze di sicurezza e gruppi armati.
Nel frattempo, il movimento di protesta scoppiato in Iran dopo la morte della giovane donna, Mahsa Amini, che è stata arrestata dalla polizia della moralità, è entrato venerdì nella sua terza settimana, nonostante la repressione che ha provocato la morte di almeno 83 persone.
Le proteste sono scoppiate in seguito all’annuncio della morte di Mahsa Amini, il 16 settembre, di una curda iraniana di 22 anni, tre giorni dopo essere stata arrestata per aver violato il rigido codice di abbigliamento iraniano, che richiede specificamente alle donne di indossare il velo.
Giovedì sera i manifestanti a Sanandaj, la capitale della regione del Kurdistan, nord-ovest, da cui Mahsa Amini proviene, hanno scandito lo slogal “Donna, vita e libertà”, secondo un video pubblicato da Iran Wire su Twitter. In sottofondo si sono sentiti colpi di arma da fuoco.
D’altra parte, diverse capitali occidentali hanno condannato la repressione delle manifestazioni e hanno assistito all’organizzazione di marce di solidarietà con il movimento di protesta. Sabato sono previste nuove manifestazioni in 70 città del mondo.
Autore Redazione Arabia Felix
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