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Iran: 60 bambini uccisi nelle manifestazioni anti-regime



Alcuni di loro avevano meno di otto anni

Sono 60 i bambini caduti finora da quando sono scoppiate le proteste anti-regime in Iran, circa due mesi fa, in seguito all’uccisione della giovane donna, Mahsa Amini, avvenuta a metà settembre.

L’Organizzazione Hrana per gli attivisti per i diritti umani nel Paese, HRA, ha annunciato che il bilancio delle vittime delle proteste è salito domenica 20 novembre ad almeno 419, inclusi 60 bambini, alcuni dei quali avevano meno di otto anni.

Ha anche indicato in un rapporto pubblicato sul suo sito web che, al 20 novembre, erano state organizzate manifestazioni di protesta in 142 università in tutto il Paese, mentre la sicurezza aveva arrestato come minimo 540 studenti.

Il documento è arrivato in concomitanza con le rinnovate proteste nelle città curde nell’Iran occidentale, dopo che unità delle Guardie Rivoluzionarie e delle Forze Speciali sono state trasferite a Mahabad nell’Azerbaigian occidentale.

Nel frattempo, gli attivisti hanno riferito che almeno tre manifestanti sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle forze di sicurezza, compreso un bambino, che sono scesi in strada nelle città di Javanrud e Piranshahr per sostenere la popolazione di Mahabad in protesta.

Il Kurdistan Human Rights Network ha riferito che le proteste popolari sono proseguite senza interruzioni e con l’ampia partecipazione delle masse curde in diversi quartieri di Mahabad, come Chelanan e Bagh Shaygan.

La polizia antisommossa e le Guardie Rivoluzionarie armate di “armi leggere e medie” sono state dispiegate nelle piazze principali di Mahabad e l’esercito e le unità speciali sono state schierate nei campi intorno alla città.

Le proteste si sono intensificate nella città curda da sabato 19 novembre, dopo i funerali di Kamal Ahmed Pour, una delle vittime delle proteste; il centro abitato è diventato teatro di massicci raduni e mordi e fuggi con le forze di sicurezza e i manifestanti.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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