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Ipotesi di riconciliazione

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Ipotesi di riconciliazione


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La vita è solo mia e il futuro dipende da noi
Dal film ‘Enola Holmes’ – 2020

Per quanto possano sembrare scontate, banali se non anche eccessivamente semplici, le parole citate da Enola Holmes nell’omonimo film, uscito per Netflix nel 2020, non lo sono affatto.

Ognuno di noi ha due sole condizioni di vita: scegliere personalmente il proprio cammino o lasciarlo fare agli altri. Questo è il primo grande bivio a cui ogni essere consapevole giunge in un preciso momento della propria esistenza ed è chiamato inevitabilmente a scegliere: o l’una o l’altra strada, non c’è ulteriore alternativa.

Mentre per la seconda opzione esistenziale ci si inoltra in un certo e scontato ginepraio di frustrazioni e tristezze quotidiane, la prima condizione di vita paventata risulta essere quella pienamente allineata con il senso di sé, del proprio cammino e di chi si è realmente, pur pagando, quotidianamente, un tributo relativo alla continua scoperta della propria identità.

Per molti mesi mi sono dibattuto fra due concetti: la metà oscura, celata fra le proprie tenebre interiori e quella luminosa, manifesta, edulcorata oltremodo da condizionamenti sociali ed esterni.

La mia vita è sembrata per giorni e giorni uno scenario di guerra, di lotte intestine fra due entità che quasi non si riconoscevano come appartenenti allo stesso Essere che le custodisce in materia e in Spirito.

La mia guerra interiore è assolutamente speculare al concetto “di vivere all’insaputa di sé, distrarsi da sé”, di tanti altri che scappano dal guardarsi dentro e riconoscersi per ciò che si è realmente.

A volte occorre che la natura faccia il suo corso.
Hai capito?
Dal film ‘Enola Holmes’ – 2020

Seguire la natura, la propria natura umana e spirituale non significa svendere il proprio Essere, il proprio corpo per darsi l’opportunità di capire cose e relazioni di sé che sembrano velate dall’ombra dell’ignoto.

Qualche anno fa il buon Platone riprendeva adeguatamente due messaggi dell’Oracolo di Delfi:

Conosci te stesso e realizza il tuo demone secondo misura.

Entrambi i concetti rappresentano le due chiavi di apertura del proprio Essere su una dimensione realisticamente identitaria di sé, in piena e totale consapevolezza.

Entrambi i messaggi ripresi da Platone si fondono sinergicamente e perfettamente nel pensiero aristotelico di “eudaimonia“, e cioè quello di felicità come scopo reale e fattibile della propria vita, posto a fondamento dell’etica.

Qualcuno mi ha detto:

Il demone non esiste, ma esisti soltanto tu; farai tante vittime relazionali fin quando non ti fermerai, quando avrai capito altre sfumature di te.

Esisto io e tutto ciò che sono; poco o tanto che sia in mezzo a questa immensità universale che tutto permea, tutto avvolge, tutto divora e tutto restituisce se non a se stessa.

Che il demone esista o meno, che la parte luminosa sia brillante di per sé oppure ampiamente edulcorata dal vivere quotidiano, credo sinceramente che possa parlarsi a questo punto di un’ipotesi di riconciliazione.

È soltanto l’Essere Originario – inteso come ogni essere umano realmente consapevole – che ha la capacità totale e inequivocabile di libero arbitrio e, pertanto, il solo in grado di ricomporre e riconciliare entrambe le entità di Luce e di Oscurità che vivono all’interno di sé.

Non occorrono ulteriori stermini o ricerche pioneristiche avventate e spregiudicate per ricondursi a un naturale equilibrio di sé, nel rispetto di un’ipotesi di riconciliazione adeguatamente congrua e feconda di conoscenza consapevole.

Imparare a essere e non a dover essere
Antonio Masullo

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".